Almeno 20 persone sono state uccise in Pakistan, presso il santuario sufi a Mohammad Ali Gujjar nella provincia del Punjab.
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Il custode del santuario e due complici sono stati arrestati per aver torturato e ucciso i 20 fedeli. Alcuni dei corpi erano nudi.
Il motivo dell’attacco non è chiaro, ma secondo i funzionari di polizia l’attentatore aveva problemi mentali.
“Il 50enne custode del santuario, Abdul Waheed, ha confessato di aver ucciso queste persone perché temeva che fossero venute per ucciderlo”, ha dichiarato Zulfiqar Hameed, il capo della polizia della regione.
L’attentatore soffriva di paranoie e altri problemi mentali. Secondo una delle ipotesi della polizia, l’attacco sarebbe invece stato motivato da questioni legate alla rivalità per il controllo del santuario.
“Le vittime sono state brutalmente torturate a morte e gli abiti di alcune vittime sono stati strappati via” ha detto il capo della polizia. Sei dei morti appartenevano alla stessa famiglia.
Il ministro del Punjab per gli affari religiosi, Zaeem Qadri, ha detto le agenzie di intelligence e la polizia locale, stanno indagando tutti gli aspetti del caso.
I talebani e i miliziani del sedicente Stato islamico hanno compiuto numerosi attacchi contro i santuari sufi perché considerati eretici.
Nel mese di febbraio 2017, 88 persone sono state uccise e centinaia ferite nella provincia di Sindh, quando un attentatore suicida si è fatto esplodere tra i devoti di un santuario sufi.
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