Essere pigri non è sempre un problema. Anzi, la pigrizia potrebbe essere la chiave del successo. Parola di Michael Lewis, autore del bestseller Moneyball, da cui è stato tratto il film con Brad Pitt L’arte di vincere.
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In un’intervista durante un evento nel corso dell’Insight Summit, Lewis ha spiegato perché la pigrizia non gli è mai sembrata essere una cosa negativa e come l’ha aiutato a raggiungere il successo.
“Sono cresciuto a New Orleans, dove nessuno fa nulla”, ha detto definendolo un posto “incantevole”, ma in cui “l’idea che il tuo valore sia connesso alle cose che fai è considerata aliena”.
Lo scrittore ha citato anche una sorta di moto di famiglia: “Fai il meno possibile, e controvoglia, perché è meglio ricevere un leggero rimprovero che compiere un’attività dura”.
Abbracciare la pigrizia ha aiutato Lewis ad avere successo perché, secondo quanto spiega, si è focalizzato sui suoi sforzi solo quando ne valeva davvero la pena. Secondo lo scrittore è questa selezione degli sforzi da compiere a creare un vantaggio reale.
Lewis sottolinea di non sentirsi in colpa quando si sente inattivo. E si chiede quante migliori opportunità si siano sprecate concentrandosi su progetti meno importanti. Secondo lui, quindi, essere inattivi o meno attivi ti rende disponibile quando qualcosa per cui valga davvero la pena richiede il tuo impegno.
Inoltre, se hai tempo libero puoi dedicarti alla ricerca di un progetto su cui valga davvero la pena investire.
“Le persone perdono anni delle loro vite cercando un modo per non perdere ore delle proprie vite”, argomenta ancora l’autore di Moneyball.
“La mia pigrizia lavora come un filtro”, ha detto ancora Lewis. “Qualcosa deve essere veramente interessante prima che io decida di lavorarci”.
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