In Tennessee è stata eseguita una condanna a morte sulla sedia elettrica per la prima volta in 11 anni. A richiederla è stata il condannato stesso, Edmund Zagorski, che ha rifiutato l’iniezione letale perché la riteneva più dolorosa.
Zagorski, 63 anni, è finito in carcere 34 anni fa per aver ucciso due uomini che erano andati da lui per comprare un grosso quantitativo di marijuana. Secondo i giudici, l’assassino ha sparato a John Dotson e Kimmy Porter, poi ha tagliato loro la gola e li ha derubati.
È la seconda persona a morire sulla sedia elettrica nel Tennessee dal 1960. I condannati, secondo una legge che esiste anche in altri sei stati, possono sceglierla per i reati commessi prima del 1999. Negli Stati Uniti altre 14 persone sono morte in questa maniera dal 2000.
Il governatore ha accettato di ritardare l’esecuzione per consentire ai servizi penitenziari di preparare la sedia elettrica che in Tennessee non si era più usata dal 2007.
La Corte Suprema ha rigettato la richiesta dei legali di Zagorski di non praticare la pena di morte. Il giudice Sonia Sotomayor ha però voluto manifestare nella sentenza il proprio parere difforme da quello della Corte.
Il giudice ha scritto che ha dubbi sull’umanità di entrambe le pratiche, sia la sedia elettrica che l’iniezione letale. Secondo Zagorski, la prima sarebbe stata più veloce e meno dolorosa.
Con l’iniezione letale, “gli ultimi 10-18 minuti della sua vita saranno un orrore assoluto”, mentre con la sedia elettrica subirà “un dolore insostenibile probabilmente per 15-30 secondi” avevano scritto i suoi avvocati presentando l’istanza che è stata accolta.
“Non l’ha fatto perché pensava fosse un modo umano di morire – ha spiegato Sotomayor – ma perché credeva che i cocktail letali fossero anche peggio. E considerando cosa pensa la gente della sedia elettrica, questo la dice lunga sulle legittime paure della morte per iniziazione in Tennessee”.
Zagorski è stato dichiarato morto alle 19,26 di giovedì 1 novembre 2018, nell’Istituto di massima sicurezza di Riverbend, a Nashville.
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