Sabato 27 novembre, un gruppo armato ha attaccato e lanciato razzi contro una base dei peacekeeping dell’Onu a Kidal, nel nord del Mali, uccidendo due peecekeeper e un civile, ha affermato il portavoce delle forze dell’Onu in Mali (Minusma) Olivier Salgado. L’attentato non è stato ancora rivendicato, ma si sospetta che sia opera dei jihadisti.
Una fonte della sicurezza del nord del Mali avrebbe dichiarato all’agenzia americana Reuters che due giorni prima dell’attacco sarebbero arrivate minacce di un imminente attacco al campo di Kidal da parte di un gruppo jihadista.
“L’attacco è avvenuto alle quattro del mattino quando quattro o cinque razzi sono stati lanciati all’interno della base Onu” ha dichiarato Olivier Salgado a Reuters.
Truppe francesi e le forze dell’Onu, che contano circa 10mila uomini, stanno cercando di stabilizzare il Paese, una ex colonia francese, dopo che la capitale Bamako è stata colpita il 20 novembre da un attentato islamista all’hotel Radisson Blue uccidendo 20 persone.
Tre gruppi terroristici jihadisti, al-Qaeda nel Maghreb Islamico (AQMI), il gruppo al-Murabitun e il Fronte di Liberazione del Mali (Mlf), avrebbero rivendicato l’attacco all’hotel. Gli analisti sostengono che questi tre gruppi potrebbero aver collaborato nell’attacco.
Nel 2012 il nord del Mali era stato occupato da combattenti islamici, alcuni legati all’organizzazione terrorista al-Qaeda.
Un’operazione militare condotta dalla Francia era riuscita a liberare l’area, ma le violenze sono continuate.
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