Pazienti morti panini listeria
Hanno mangiato tre sandwich preconfezionati in ospedale e sono morti nel giro di qualche ora. A causare il decesso sono stati i batteri di listeria che contaminavano i panini. Il fatto drammatico è avvenuto nel Regno Unito.
Ad annunciare la morte delle tre persone sono stati i funzionari del ministero della Sanità del paese. I tre soggetti erano ricoverati in ospedali diversi: due delle tre vittime si trovavano alla NHS Foundation Trust dell’Università di Manchester, mentre la terza a Liverpool, alla Aintree University Hospital Foundation Trust. Tre le vittime, ma sei in tutto le persone contagiate dal batterio della listeria.
A fornire i prodotti preconfezionati è stata l’azienda The Good Food Chain. La catena in questione è una di quelle che fornisce il cibo negli ospedali: sono circa 40 quelli nel Regno Unito riforniti dall’azienda, che ha assicurato di aver acquistato la carne dal North Country Cooked Meats. Qui, secondo le indagini, si anniderebbe il ceppo epidemico della listeria.
Pazienti morti panini listeria | L’azienda chiude
Dopo che è stata aperta l’inchiesta in seguito alla morte di tre persone e all’intossicazione di altre tre, il fornitore The Good Food Chain ha chiuso i battenti. “Da oltre 20 anni abbiamo fornito prestigiose università, imprese e industrie e strutture sportive nel Regno Unito”, si legge sul sito dell’azienda.
Il rischio per la salute della popolazione rimane basso. Le persone sane, infatti, quando vengono contagiate dal batterio hanno dei sintomi leggeri, niente di grave. Il corpo delle persone malate, però, può non reggere all’attacco del batterio e cedere, come è successo ai tre pazienti morti.
In tanti, però, sono rimasti colpiti dall’episodio e si stanno preoccupando. Il vice direttore del National Infection Service di PHE ha dichiarato vicinanza alle famiglie dei pazienti deceduti e ha aggiunto: “Noi, insieme alla FSA, i colleghi delle autorità locali e il Servizio sanitario nazionale abbiamo lavorato rapidamente per capire quale fosse la causa del focolaio e subito abbiamo fatto in modo di ridurre il rischio per la salute pubblica”.