L’udienza sul rinnovo o meno della custodia cautelare per Patrick George Zaky prevista oggi, lunedì 30, al Cairo è stata rinviata ancora di una settimana e fissata al 6 aprile. Come ricorda la rete di attivisti pro Zaky, si tratta del terzo rinvio di seguito.
Gli avvocati del ricercatore egiziano di 28 anni, iscritto a un master all’Università di Bologna e in carcere in Egitto da 53 giorni, hanno chiesto che il ragazzo possa continuare gli studi in carcere. La Procura avrebbe promesso che gli sarà permesso ricevere dei libri.
La sua legale Hada Nasrallah ha ricordato che la più recente visita dei suoi parenti risale al 9 marzo, poco prima della decisione delle autorità egiziane di vietare le visite in carcere al fine di evitare contagi da Coronavirus.
“Questi continui rinvii sanno di accanimento. Se le udienze al Cairo non si svolgono per paura del contagio da Covid-19, allora Patrick Zaky – che oltre a essere innocente è anche persona a rischio di contagio – sia rilasciato immediatamente”. Così ha detto Riccardo Noury, portavoce di Amnesty International Italia.
Gli attivisti che si battono per la scarcerazione di Patrick Zaky sottolineano che sono ormai trascorsi 20 giorni dall’ultima volta che hanno potuto avere contatti col ragazzo detenuto. “Siamo molto preoccupati – affermano in un tweet – per la possibilità che il Coronavirus si diffonda nel centro di detenzione” anche perché ricordano, “Patrick soffre di asma, elemento che lo rende soggetto a rischio di complicazioni in caso di contagio”.
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