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    Centonovantanove lettere per Patrick Zaky

    Patrick Zaky è in carcere in Egitto dallo scorso febbraio
    Di Enrico Mingori
    Pubblicato il 13 Ago. 2020 alle 16:12 Aggiornato il 13 Ago. 2020 alle 16:15

    Centonovantanove lettere, una per ogni giorno di carcerazione di Patrick Zaky, per tenere viva l’attenzione mediatica sul caso e mandare un messaggio – “Non mollare, non ti abbiamo dimenticato” – al giovane egiziano, studente dell’Università di Bologna, detenuto dallo scorso febbraio dalle autorità del suo paese con l’accusa di turbativa sociale e terrorismo. Promotori dell’iniziativa sono i ragazzi di InOltre-Alternativa Progressista, associazione di giovani militanti del Partito democratico. Le lettere – inviate al carcere di Tora (in cui Zaky è recluso) e a diverse istituzioni italiani e internazionali – sono state firmate da politici, intellettuali e associazioni, tra cui il segretario Pd Nicola Zingaretti, il governatore dell’Emilia-Romagna Stefano Bonaccini,  l’attivista anti-mafia Don Luigi Ciotti, lo storico Luciano Canfora, il costituzionalista Valerio Onida, Amnesty International, Legambiente e Arci.

    “Caro Patrick, non ti abbiamo dimenticato e non lo faremo mai”, si legge nelle lettere. “Tu ancora non ci conosci, siamo dei giovani ― studenti, lavoratori, appassionati del mondo come te, firmatari di questa lettera insieme ad esponenti del mondo politico, culturale, associativo e accademico ― e vogliamo che tu sappia che ci sono tante persone che non hanno mai smesso di chiedere a gran voce la tua libertà. Abbiamo saputo da poco che la tua custodia cautelare è stata prolungata: un ennesimo abuso che ci ha spinti a scriverti per manifestarti la nostra solidarietà”.

    Michelangelo Freyrie, responsabile Esteri e politiche Ue di InOltre, spiega così il senso dell’iniziativa: “Zaki ha scelto di perseguire i propri studi in Italia, prestandoci una fiducia alla quale ci dobbiamo rivelare all’altezza. La Repubblica italiana ha scelto di essere un faro per tutti i giovani che vogliono dedicare la propria vita al progresso e i diritti dei popoli mediterranei. La nostra comunità nazionale è fondata sull’amore per l’inalienabile diritto di ogni essere umano alla libertà. Proprio per questo non possiamo esimerci dall’affermare il nostro dovere politico: impiegare tutte le risorse a disposizione per proteggere chi ha creduto nella promessa europea e lotta per un futuro migliore nel Mediterraneo”.

    In un comunicato stampa l’associazione InOltre auspica che venga fatta chiarezza il prima possibile sulla vicenda di Patrick Zaky e che il tutto volga presto a una conclusione basata su verità e giustizia. Le lettere sono accompagnate da un disegno in cui le parole del testo tracciano i lineamenti del viso di Patrick, realizzato dall’artista Francesca Grosso.

    Leggi anche: 1. “Mi mancate, sto bene e un giorno tornerò libero”: Patrick Zaky dal carcere scrive alla famiglia / 2. Egitto, la Patrick Zaky deve restare in carcere: il Tribunale proroga di altri 45 giorni la detenzione

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