In una lunga intervista rilasciata alla BBC, Joko Widodo, presidente dell’Indonesia, ha discusso a lungo della nuova normativa entrata in vigore il 12 ottobre scorso che legalizza la castrazione chimica come misura volta a ridimensionare il numero di reati sessuali.
“La Costituzione indonesiana rispetta i diritti umani, ma quando si tratta di punire tali crimini sessuali, allora non devono esistere compromessi”, ha così commentato il presidente indonesiano.
La controversa legge sulla castrazione chimica è stata approvata all’unanimità dal parlamento indonesiano. Queste norme sono state a lungo oggetto di accesi dibattiti in sede parlamentare.
Nonostante una larga parte dei cittadini abbia sempre appoggiato questa iniziativa, definendosi concorde verso l’inasprimento delle pene per crimini sessuali, l’introduzione di questa norma non ha trovato ampio consenso tra i membri dell’Associazione medica indonesiana, poiché questa procedura violerebbe l’etica medica.
La castrazione chimica nel concreto consiste nella somministrazione di farmaci volti a ridurre il desiderio sessuale e la libido, e non prevede alcuna pratica di sterilizzazione o di rimozione degli organi sessuali.
Il presidente indonesiano si è detto convinto di questa presa di posizione: “Saremo molto fermi su questo punto, e applicheremo la pena massima per punire i reati sessuali”.
Widodo ha poi aggiunto che la castrazione chimica, se applicata in maniera coerente, ridurrà i crimini sessuali e spazzerà via i pedofili nel corso del tempo.
La nuova normativa è stata introdotta con decreto presidenziale d’urgenza il 26 maggio scorso, ma necessitava dell’approvazione del parlamento. La decisione è arrivata in seguito a innumerevoli casi di abusi sessuali su minori registrati in Indonesia
In particolare, il caso di una ragazza di 14 anni prima stuprata e poi uccisa da un gruppo di uomini, aveva scatenato un’ondata di indignazione in tutto il paese.
Sulla nuova legge approvata in parlamento, si sono espressi alcuni esponenti dell’associazione medica indonesiana che hanno definito questa misura inutile e contraria al rispetto dei diritti umani. “Non si può curare la pedofilia con la castrazione chimica”, hanno detto.
In primo luogo per una ragione prettamente fisiologica, poiché i suoi effetti non sono completamente irreversibili, e il paziente dopo essere uscito dal carcere potrebbe rivolgersi a un medico e invertire gli effetti con una terapia ormonale. In secondo luogo, la castrazione chimica dev’essere effettuata solo ed esclusivamente da un medico, ma nel pieno rispetto dell’etica medica ciò non sarebbe possibile.
“Quando si diventa medici, devi giurare di non mettere in atto pratiche dannose per nessun essere umano. Il nostro messaggio indirizzato a tutti i medici del paese è questo: finché sei un dottore, non è possibile farlo, anche se il governo dice che questa misura servirà a punire uno stupratore”, hanno fatto sapere dall’associazione medica indonesiana.