Il parlamento europeo ha approvato giovedì 24 novembre un blocco temporaneo dei colloqui per l’adesione della Turchia all’Unione europea a causa della reazione di Ankara al colpo di stato dello scorso luglio, ritenuta “sproporzionata”.
I membri del parlamento hanno votato con 479 voti a favore e 37 contrari una mozione non vincolante che chiede alla Commissione europea e ai governi nazionali di provvedere a un congelamento delle negoziazioni con la Turchia, iniziate 11 anni fa e a lungo rimaste in una situazione di stallo.
Il provvedimento è ritenuto di forte valore simbolico, una risposta dei parlamentari Ue ai massicci licenziamenti a arresti messi in atto dal presidente turco Recep Tayyip Erdogan negli ultimi mesi.
Finora sono 110mila le persone che sono state licenziate o sospese dal loro incarico in Turchia, mentre 36mila persone sono state imprigionate e attendono un processo perché sospettati di essere coinvolti nel tentativo di golpe.
“Il parlamento europeo condanna con forza le sproporzionate misure repressive prese in Turchia dal fallimento del colpo di stato a luglio”, si legge nel testo. Ma molti stati europei tra cui Germania e Francia temono che una reazione di questo tipo porti Ankara a ritrattare la collaborazione sul tema dei migranti.
Dopo la diffusione della notizia, il primo ministro turco Binali Yildirim ha detto che la Turchia e l’Ue sono già in “relazioni forzate” e che il voto non ha rilevanza. “Ci aspettiamo che i leader dell’Unione europea si ribellino a questa mancanza di visione”, ha detto Yildirim. “L’Ue dovrebbe decidere se vuole continuare nel suo futuro con la Turchia o senza la Turchia”.
Il ministro degli affari Ue turco Omar Celik ha dichiarato che la decisione viola i valori basilari dell’Unione europea, aggiungendo che la Turchia non prenderà seriamente la mozione.
Mercoledì 23 novembre Erdogan ha dichiarato che il voto del Parlamento europeo che potrebbe bloccare i negoziati di adesione della Turchia all’Ue “non ha valore ai nostri occhi”, e ha accusato l’Europa di fiancheggiare le organizzazioni terroristiche.
I leader europei affronteranno il tema nell’incontro che si terrà a Bruxelles il 15 e il 16 dicembre.
Erdogan ha accusato l’Ue di non capire la gravità del tentato golpe e ha detto che se l’Europa deciderà di bloccare i colloqui dovrà convivere con le conseguenze, minacciando di unirsi all’asse Russia-Cina in tema di sicurezza. Ma Ankara spera ancora di ottenere la liberalizzazione dei visti per i suoi cittadini all’interno dell’Unione europea.
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