Regno Unito, sconfitta per Johnson: il parlamento boccia l’iter sprint per approvare l’accordo sulla Brexit
La Camera dei Comuni ha bocciato la mozione presentata dal governo di Boris Johnson per imporre un iter sprint al completamento del processo di ratifica dell’accordo sulla Brexit, processo avviato oggi con l’approvazione in prima lettura del pacchetto di leggi attuative del Withdrawal Agreement Bill. Lo stop sui tempi rappresenta un duro colpo per il premier Tory e di fatto fa svanire il suo obiettivo di un’uscita concordata del Regno dall’Ue il 31 ottobre, aprendo le porte a possibili elezioni anticipate.
Il premier britannico Boris Johnson ha annunciato, come aveva promesso, “una pausa” nel processo di approvazione della legge sulla Brexit e ha aggiunto di voler attendere ora che sia Bruxelles a prendere una decisione sull’eventuale concessione di una proroga oltre il 31 ottobre, senza negoziarla. “Comunque usciremo dall’Ue e usciremo con questo accordo”, ha concluso.
La Commissione europea prende nota del voto di stasera a Londra e “aspetta del governo inglese informazioni sui prossimi passi” che intende intraprendere. Lo sottolinea, in un tweet, il portavoce della Commissione, Nina Andreeva. “Il presidente del Consiglio europeo prosegue le sue consultazioni con i leader europei in merito alla richiesta di proroga al 31 gennaio” della Brexit.
Intanto, nella serata di oggi, 22 ottobre, la Camera dei Comuni britannica ha approvato il primo passaggio del Withdrawal Agreement Bill, il pacchetto di leggi attuative della Brexit presentato dal governo di Boris Johnson. Per il premier si tratta d’un iniziale segnale positivo. Ma resta da superare, fra poco, lo scoglio più incerto del voto sull’iter accelerato di tre giorni per l’approvazione completa del pacchetto: cruciale rispetto all’obiettivo del governo Tory di ottenere l’ok definitivo al deal raggiunto con Bruxelles in tempo per l’uscita dall’Ue il 31 ottobre.
Il testo ha avuto 329 sì contro 299 no, la prima vittoria parlamentare in assoluto per il governo Johnson e il primo sì alla Brexit. La legge ora viene introdotta alla seconda lettura in commissione a partire da domani, a cui seguirà la terza.
Intanto, il presidente del Consiglio europeo Donald Tusk ha detto che per evitare lo scenario del new deal chiederà una proroga al Regno Unito: “In seguito alla decisione del premier britannico Boris Johnson di sospendere il processo di ratifica delle legge sulla Brexit e al fine di evitare un’uscita senza accordo, chiederò ai 27 membri dell’Ue di accettare la richiesta di proroga del Regno Unito. Su questo proporrò una procedura scritta”, cioè un via libera senza la necessità di una riunione, ha scritto su Twitter.