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    Crisi Usa-Iran, parlamentari in Iraq chiedono ritiro dei soldati Usa dal paese

    Una processione funebre in onore del generale Soleimani a Najaf, Iraq. Credit: EPA/ALI Al-MUMEN
    Di Anna Ditta
    Pubblicato il 5 Gen. 2020 alle 11:20 Aggiornato il 5 Gen. 2020 alle 12:01

    Crisi Usa-Iran, parlamentari in Iraq chiedono ritiro dei soldati Usa dal paese

    Alcuni parlamentari iracheni spingono per una risoluzione che porti il governo a chiedere il ritiro dei soldati Usa dall’Iraq. A riportare la notizia è l’agenzia Reuters, che cita fonti parlamentari. Il parlamento si riunirà in una sessione straordinaria oggi, domenica 5 gennaio.

    La decisione è arrivata a due giorni dall’uccisione del generale iraniano Qassem Soleimani (qui il suo profilo) in un raid americano a Baghdad, in Iraq, che ha provocato un’escalation di tensione con minacce reciproche tra Washington e Teheran (qui le ultime notizie nella diretta di TPI).

    “Non c’è bisogno della presenza delle forze americane dopo la sconfitta dell’Isis”, ha detto Ammar al-Shibli, parlamentare sciita, a Reuters. “Le nostre forze armate sono in grado di proteggere il paese”.

    Intanto i membri curdi del parlamento iracheno hanno fatto sapere che boicotteranno la sessione di oggi, non prendendovi parte.

    Al momento in Iraq si trovano circa 5mila soldati statunitensi.

    Il primo ministro dimissionario Adel Abdul Mahdi, che ha fatto un passo indietro a novembre dopo la repressione violenta delle proteste di piazza, venerdì ha invitato il parlamento a convocare una sessione straordinaria per adottare misure legislative per proteggere la sovranità dell’Iraq.

    Dopo l’uccisione di Soleimani, il comandante delle Guardie della rivoluzione iraniane, Hossein Salami, ha dichiarato che “l’Iran metterà in atto una vendetta contro gli americani al punto che metterà fine alla presenza degli Usa nella regione” e ha detto di aver “individuati 35 obiettivi”.

    “Se l’Iran ci attacca gli Usa colpiranno 52 siti iraniani già identificati”, ha risposto Trump. Il numero corrisponde a quello degli ostaggi statunitensi presi di mira dall’Iran 40 anni fa.

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