Le “chambres de bonnes” sotto i tetti di Parigi: un tempo stanze per le domestiche, oggi casa degli studenti bohémienne
Vivere a Parigi può essere difficile. Gli appartamenti sono spesso piccoli, umidi, cupi ed anche costosi. Così, il sogno di una vita parigina tanto anelata si trasforma ben presto in un sentimento di amarezza e solitudine. Ma c’è una categoria di appartamenti che, per quanto angusti e bui, possiede ancora un’illusione di poesia. Quella stessa poesia che sempre si cerca quando ci si trasferisce a Parigi.
Questi appartamenti sono le “chambres de bonnes”, letteralmente “camere delle domestiche”, reliquie della borghesia parigina dell’Ottocento, all’interno delle quali alloggiavano i lavoratori domestici. Si tratta di stanze di circa nove metri quadrati all’ultimo piano degli imponenti edifici Haussmaniani, senza bagno e con la doccia vicino ai fornelli della minuscola cucina.
Col passare del tempo, queste camere sono entrate a far parte della cultura popolare francese e sono diventate l’ambientazione di film come “Le donne del 6° piano”, dove le vite di alcune governanti spagnole si intrecciano col perbenismo della tipica borghesia parigina.
Oggi, molte stanze sono ancora accessibili solo tramite delle secondarie e ripide scale a chiocciola di servizio. Ma non sono più le domestiche ad abitarvi, ora sono gli studenti. Per i nuovi inquilini, le “chambres de bonnes” non rappresentano soltanto una soluzione conveniente – le stanze hanno infatti un prezzo basso e si trovano in quartieri centrali della città – ma anche il tanto sognato rifugio poetico, che permette loro di vivere “à la bohémienne” sui i tetti di Parigi.
Il nostro corrispondente Michelangelo Fano ha voluto immortalare l’intimità di alcuni studenti all’interno delle loro “chambres de bonnes” con un servizio fotografico intitolato “Sotto i tetti di Parigi”.