Almeno 49 persone sono rimaste uccise in uno scontro a fuoco avvenuto ieri, domenica 18 febbraio 2024, tra due tribù rivali in Papua Nuova Guinea. Lo hanno reso noto le autorità locali, citate dall’emittente australiana ABC e dal quotidiano Post-Courier di Port Moresby, secondo cui il bilancio delle vittime è ancora provvisorio e potrebbe arrivare a superare la sessantina di morti.
“Una tribù, i loro alleati e alcuni mercenari stavano per attaccare una tribù vicina quando sono caduti in un’imboscata nella provincia di Enga”, ha dichiarato oggi alla tv australiana il sovrintendente ad interim della polizia di Papua Nuova Guinea, George Kakas. Secondo il commissario di polizia David Manning, si è trattato di “scontro a fuoco tra tribù in guerra”.
Stando a quanto riportato dal quotidiano Post-Courier di Port Moresby, due gruppi armati appartenenti alle tribù Sikin e Kaekin si sarebbero affrontati “con pistole, coltelli e altre armi” nella pianura di Wapenamanda, uccidendo anche un numero imprecisato di abitanti del vicino villaggio di Akom. Secondo la testata locale, il bilancio delle vittime è ancora provvisorio visto che la polizia continua a rinvenire nuovi cadaveri nell’area: anche se il conto dei morti confermati è fermo a 49, il numero degli uccisi potrebbe superare le 60 persone.
La violenza tribale nella regione di Enga si è intensificata dopo le elezioni del 2022 che hanno visto la riconferma del premier James Marape. Secondo il quotidiano Post-Courier, spesso la polizia non riesce a intervenire durante questo genere di scontri a causa delle armi da fuoco ad alto potenziale utilizzate dalle bande affiliate alle diverse tribù. Tanto che le autorità locali si sono dovute affidare all’esercito per proteggere i siti istituzionali.