Papà malato di lavoro lancia un messaggio dopo la morte del figlio
Un papà malato di lavoro ha lanciato un messaggio a tutti i genitori dopo la morte del figlio. “Abbracciate i vostri figli, non lavorate sempre fino a tardi. Un giorno potreste pentirvi di avere investito del tempo in cose che ora vi piace tanto fare”. Sono le parole di un papà cosiddetto “workaholic” – dipendente dal lavoro – che ha perso il figlio di otto anni e ha scoperto della sua morte mentre si trovava in ufficio. La quotidianità di J.R. Storment non è molto diversa da quella di tantissimi uomini e donne impegnati e appassionati del proprio lavoro. L’epilogo della storia dell’imprenditore americano però, potrebbe aiutare tante persone a riconsiderare l’ordine delle priorità nella propria vita.
“È più tardi di quanto pensi”: questo il titolo del lungo post con il quale il papà del piccolo Wiley ha lanciato il suo messaggio su Linkedin, la piattaforma per eccellenza usata per trovare lavoro.
“Quando ho ricevuto la telefonata di mia moglie, mi trovavo in sala conferenze con altre 12 persone nell’ufficio di Portland”. Racconta il papà di Wiley, uno dei due gemellini di otto anni morto per una complicanza dovuta all’epilessia giovanile da cui era affetto. Quella che in inglese viene riassunta nell’acronimo Sudep – morte immediata e inaspettata per epilessia, accade in un caso su 4,5mila. “Pochi minuti dopo, ho dovuto ammettere di non aver preso più di sette giorni consecutivi in otto anni”.
Il colpo è arrivato con la telefonata della moglie, con la quale J.R Storment aveva stretto un accordo: entrambi avrebbero risposto a qualunque telefonata fosse arrivata dall’altro. Quando l’imprenditore e fondatore della piattaforma Cloudability ha accettato la chiamata, dall’altra parte della cornetta la voce della moglie ha pronunciato le parole che avrebbero cambiato la sua vita: “J.R., Wiley è morto”.
Nel lunghissimo post, il padre ripercorre le tappe che hanno segnato l’accettazione della perdita del figlio. Comprese le cose a cui prima, da imprenditore assegnava un peso fondamentale nella propria vita.
Il post conclude con la strofa della canzone che dà il titolo al lungo racconto dell’imprenditore. Sotto di esso, oltre 2mila e duecento commenti e altrettanti “grazie” da parte di direttori, managing director, process eingeneer, experienced finance executive.