Domenica 20 settembre papa Francesco ha incontrato per la prima volta l’ex presidente cubano Fidel Castro, fratello dell’attuale presidente dell’isola, Raul, cui ha dedicato un incontro privato di quasi 40 minuti.
Il pontefice aveva salutato rapidamente Raul al suo arrivo all’Avana, nel pomeriggio di sabato 19, con un discorso rivolto alla repubblica cubana, ma soprattutto al suo capo di stato, presso l’Aeroporto Internazionale José Martí.
Bergoglio, dopo aver ricordato che quest’anno si celebra l’80esimo anniversario dello stabilimento delle relazioni diplomatiche ininterrotte tra la Santa Sede e la Repubblica di Cuba, ha parlato anche dei rinnovati rapporti tra questa e gli Stati Uniti. Il Papa è stato diretto corresponsabile di questa storica riconciliazione diplomatica, essendo intervenuto personalmente per far ripartire il dialogo tra Raul Castro e il presidente statunitense Barack Obama, che lo hanno ringraziato pubblicamente.
Durante il discorso di sabato, il Papa ha incoraggiato i due stati a proseguire sul cammino di una riconciliazione politica che rappresenti un esempio per il mondo intero, in un’atmosfera che lui stesso ha definito da “terza guerra mondiale”.
Domenica, dopo la messa celebrata a Plaza de la Revolución, a cui hanno partecipato decine di migliaia di persone tra cui lo stesso presidente cubano, Bergoglio si è recato di persona alla “casa-clinica” in cui abita Fidel Castro a causa delle sue precarie condizioni di salute.
Il portavoce della Santa Sede, padre Federico Lombardi ha parlato del clima “informale e familiare” in cui si è svolto l’incontro.
Insieme a Fidel Castro, una quindicina di suoi parenti si erano riuniti per presentare i propri omaggi al Papa.
Bergoglio ha portato in dono all’ex cubano diversi libri a tema teologico e religioso, andando incontro all’interesse di Castro, cattolico non praticante formatosi presso una scuola gesuita, per la materia spirituale.
Fidel Castro ha risposto allo scambio di doni regalando al Papa un suo volume, “Fidel e la religione”.
Il fratello Raul, dal canto suo, aveva già fatto un regalo importante al Papa prima ancora che quest’ultimo atterrasse sull’isola. L’11 settembre aveva infatti annunciato la liberazione di 3.522 detenuti in occasione della visita di Francesco. Castro aveva dichiarato che avrebbe concesso l’amnistia a malati cronici, donne, stranieri in attesa del rimpatrio, minori di 20 anni senza precedenti penali e a ogni detenuto che avrebbe comunque ottenuto la libertà condizionale nel 2016.
Bergoglio è il terzo papa a visitare Cuba. Prima di lui, Giovanni Paolo II era stato sull’isola nel 1998, ottenendo la scarcerazione di circa 300 detenuti, da parte dell’allora leader Fidel Castro e Benedetto XVI aveva assistito alla liberazione di altri 3 mila prigionieri, sempre da parte di Fidel, nel 2012.
Martedì 22 settembre sarà l’ultima giornata a Cuba per il Papa, che partirà all’ora di pranzo per la seconda tappa del suo viaggio nel continente americano, gli Stati Uniti, dove rimarrà fino al prossimo lunedì.