Alla fine l’invito e una conferma sono arrivati. Papa Francesco è disponibile a visitare la Corea del Nord e a contribuire alla pace in un’area dove finalmente si profilano accordi per un disarmo nucleare. “Ma è chiaro che un viaggio come questo deve essere adeguatamente preparato”, ha affermato il segretario di Stato vaticano, il cardinale Pietro Parolin.
A portare l’invito a visitare Pyongyang è stato il leader della Corea del Sud Moon Jae-in, accolto in udienza dal Papa. Secondo il portavoce del presidente sudcoreano, Bergoglio ha promesso di sostenere l’impegno in favore della pace nella penisola coreana.
“Io sostengo con forza l’impegno del governo della Corea del Sud che è messo in atto per il processo di pace nella penisola coreana”, avrebbe detto il pontefice stando alle dichiarazioni riportate dall’agenzia stampa sudcoreana Yonhap. Secondo la stessa fonte, Papa Francesco ha espresso la sua disponibilità a visitare la Corea del Nord e ha spiegato che prenderà in considerazione il viaggio dopo aver ricevuto un invito ufficiale.
La notizia, data dall’agenzia stampa Yonhap, è stata confermata anche dal cardinale Parolin. Il Vaticano ha confermato che il presidente Moon era latore di un invito a visitare la Corea del Nord, affidatogli dal suo omologo Kim.
Inoltre, giovedì 19 ottobre, la Sala Stampa ha escluso che Francesco possa visitare Taiwan.
“Il vicepresidente Chen ha rinnovato al Papa l’invito a visitare Taiwan. Al riguardo, sono in grado di precisare che una tale visita del Santo Padre non è allo studio”, ha detto il portavoce della Santa Sede, Greg Burke.
“Alla Cappella Papale per la Canonizzazione di Papa Paolo VI e di altri sei beati erano presenti diverse delegazioni, tra le quali una di Taiwan, guidata dal vicepresidente, Chen Chienjen. Prima della santa messa, c’è stato un breve saluto di cortesia a Papa Francesco da parte dei capi delle delegazioni, come previsto dal protocollo per simili occasioni, in un contesto, prettamente religioso”, ha aggiunto.
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