Le forze governative siriane hanno riconquistato completamente Palmyra. I media statali hanno detto che i soldati di Bashar al-Assad hanno inflitto una significativa sconfitta al sedicente Stato islamico, che controllava il sito archeologico, patrimonio dell’Unesco, dal maggio del 2015.
La televisione siriana ha citato una fonte militare che ha detto che l’esercito e i suoi alleati hanno preso “il controllo completo sulla città di Palmyra”, oggi, 27 marzo. I miliziani islamisti stanno lasciando la città.
L’Osservatorio siriano per i diritti umani ha detto che intanto vanno avanti gli spari nella parte orientale della città, ma la maggior parte dei miliziani dello Stato islamico si è ritirato, lasciando la città nelle mani delle forze governative.
La riconquista di Palmyra, arriva dopo una campagna militare durata tre settimane, sostenuta da intensi attacchi aerei russi.
Il direttore dell’Osservatorio, Rami Abdulrahman, ha fatto sapere che almeno 400 combattenti dello Stato islamico sono morti nella battaglia per Palmyra, che ha descritto come la più grande sconfitta per il gruppo. Oltre a loro anche altri 180 soldati governativi.
La riconquista della città nel deserto è strategicamente fondamentale per l’esercito di Assad, poiché rappresenta un punto di collegamento tra est e ovest della Siria e aprirebbe la strada alla provincia di Deir al-Zor, in mano ai jihadisti del califfato.
Fonti governative dicono che è già iniziata la bonifica dell’area da mine e bombe lasciate dai jihadisti.
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