Almeno 24 persone sono state uccise da una bomba domenica 13 dicembre in un mercato affollato nei pressi della regione tribale di Kurram, al confine con l’Afghanistan. Più di 50 sono invece i feriti, tra i quali risultano anche bambini. Lo hanno riferito fonti della polizia locale pakistana.
L’esplosione è avvenuta intorno a mezzogiorno (ora locale) all’interno del mercato di abiti usati di EidhGah, nella città di Parachinar, capoluogo della regione tribale di Kurram.
(Qui sotto la posizione geografica dell’area tribale di Kurram al confine con l’Afghanistan. Credit: AFP)
L’attacco è stato rivendicato da un gruppo islamico sunnita – Lashkar-e-Jhangvi (Lej) – la cui ideologia settaria è strettamente allineata con quella del sedicente Stato Islamico. In una conversazione telefonica con l’agenzia di stampa internazionale Reuters, il portavoce del gruppo sunnita Lej, Alì bin Sufyan, ha precisato che l’attacco al mercato è stato “una vendetta per l’uccisione di musulmani sunniti da parte del presidente siriano e dell’Iran”.
La città di Parachinar, situata nella parte occidentale del Pakistan è chiamata anche “il piccolo Iran”, per la presenza di una minoranza sciita.
Leggi l'articolo originale su TPI.it