Il governo olandese venerdì 22 maggio ha approvato una proposta che vieta parzialmente di indossare burqa e niqab in alcuni luoghi pubblici, come scuole, ospedali, edifici governativi e mezzi di trasporto pubblici.
In strada, invece, rimarrebbero consentiti. Il burqa e il niqab sono due tipi di veli islamici che nascondono completamente il volto, nonostante il secondo lasci scoperti gli occhi.
Il primo ministro dei Paesi Bassi Mark Rutte ha dichiarato che la proposta “non ha niente a che fare con la religione”, ma è necessaria per rimanere fedeli ai valori della società olandese.
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Il divieto, che è stato approvato dal governo riunitosi a l’Aia, verrebbe applicato a tutti gli indumenti che coprono interamente il volto di chi li indossa, inclusi passamontagna e caschi integrali, ma prima di diventare legge deve essere approvato dal parlamento.
In una dichiarazione ufficiale del ministero degli Affari Interni si legge: “In una nazione libera come i Paesi Bassi ciascuno ha il diritto di vestirsi come preferisce, indipendentemente da ciò che pensano gli altri. Questa libertà viene limitata solamente in situazioni in cui è essenziale che le persone riescano a vedersi a vicenda”, e per ragioni di sicurezza.
Geert Wilders, politico olandese all’opposizione che con le sue posizioni di estrema destra e anti-islamiche ha ottenuto il supporto di molti elettori nei Paesi Bassi, ha dichiarato alla tv nazionale che la nuova misura non è sufficiente. Wilders è a favore di un’altra proposta di legge – ancora più radicale e che sarà ritirata – in cui il divieto era esteso anche alle strade pubbliche.
Se il parlamento accettasse la proposta approvata in questi giorni dal governo, la nuova legge andrebbe a incidere sulla vita delle donne che nei Paesi Bassi indossano il burqa o il niqab. Secondo l’emittente televisiva nazionale Nos, sarebbero tra le 100 e le 500.
La multa per chi infrange la nuova norma potrebbe arrivare fino a 405 euro.
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La Francia è stato il primo Paese europeo a vietare i veli integrali in pubblico, nel 2010, seguita l’anno successivo dal Belgio. In entrambi i Paesi, il divieto si applica in tutti i luoghi pubblici, incluse le strade (a differenza dei Paesi Bassi).
La Corte europea dei diritti dell’uomo nel 2014 ha dichiarato la legge francese in conformità con la convenzione europea dei diritti dell’uomo.