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    Padre Dall’Oglio rapito in Siria

    Secondo fonti locali il gesuita italiano è stato rapito a Raqqa da militanti jihadisti

    Di Francesca Amerio
    Pubblicato il 30 Lug. 2013 alle 11:43 Aggiornato il 10 Set. 2019 alle 18:46

    Il padre gesuita italiano, Paolo Dall’Oglio, è stato rapito questo lunedì da militanti dello Stato Islamico dell’Iraq e del Levante, un gruppo affiliato ad al-Qaeda che combatte contro il regime di Bashar al-Assad per istituire uno Stato islamico in Siria.

    Secondo alcune fonti citate dall’agenzia Reuters, al momento del sequestro il gesuita stava camminando per le strade di Raqqa, una città nel nord della Siria caduta in mano ai ribelli più estremisti nel mese di marzo.

    Alcuni attivisti hanno affermato all’agenzia inglese che un plausibile motivo del rapimento di Dall’Oglio potrebbe essere riportato alle critiche che aveva fatto sulle violenze perpetrate ai residenti curdi di Tel al-Abid, una città al confine con la Turchia nella provincia di Raqqa. Nell’area da qualche settimana le forze islamiste combattono contro il Partito dell’Unione Democratica (Pyd), il ramo siriano del Pkk turco.

    Impegnato per decenni a fianco delle minoranze siriane e grande sostenitore del dialogo tra cristiani – circa il 9 per centro della popolazione siriana – e musulmani, ha rifondato negli anni Ottanta il monastero di Mar Musa, un luogo di dialogo interreligioso simbolo di una Siria dove coesistono da millenni numerose comunità religiose ed etniche.

    Con lo scoppio delle proteste nel marzo del 2011, tuttavia, Padre Paolo – presente sul territorio siriano da 30 anni – si è schierato apertamente contro il regime di Damasco.

    “La società siriana è sempre stata pluralista: non è un vicolo cieco continentale, ma un luogo di passaggio, di scambi e d’incontri. Così la Siria ha nel suo Dna un’armonia pluralista tra le sue comunità unica al mondo. Il regime ha inizialmente giocato questa carta ma ne ha fatto rapidamente uno strumento di potere e l’ha svuotato della sua sostanza”. Così si era espresso il gesuita romano, dopo la sua espulsione dalla Siria avvenuta il 12 giugno 2012.

    La Farnesina ha già annunciato di aver avviato tutte le verifiche necessarie. Intanto, dopo il sequestro dei due vescovi ortodossi nei pressi di Aleppo, Padre Dall’Oglio diventa il terzo religioso cristiano a essere finito in mano ai ribelli nel nord del Paese.

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