Il partito spagnolo Podemos ha cercato domenica 12 febbraio 2017 di comporre le sue fratture interne e ha rieletto Pablo Iglesias come leader, mantenendosi fedele alle radici di sinistra del movimento.
Podemos, che significa possiamo, è emerso come uno dei più forti partiti anti-austerity d’Europa e ha dimostrato di poter raccogliere un’importante fetta dei consensi in uno scenario politico tendenzialmente bipartitico: si è classificato terzo sia alle elezioni di dicembre 2015 che a quelle di giugno 2016, ottenendo il 20 per cento dei voti e negando ai partiti più grandi la maggioranza assoluta.
Ma le dispute interne tra i dirigenti del partito minacciava di sgonfiarne presto la spinta, arrivando a far temere la scissione, con scontri sui social media e in parlamento, e la defezione di alcuni membri di spicco. Iglesias era stato sfidato dal numero due di Podemos, Inigo Errejon, fautore di un approccio più moderato che potesse attrarre anche altre frange dello spettro politico spagnolo.
I sostenitori del movimento, tuttavia, si sono schierati con il 38enne professore di scienze politiche confermando la vocazione d’estrema sinistra del movimento. “Il cambiamento è ancora nell’aria e oggi Podemos è più forte e più maturo”, ha detto Iglesias dopo aver ottenuto la riconferma.
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