La Corte d’appello svedese ha emesso una sentenza contro un’ostetrica che si rifiutava di eseguire aborti. La donna, Ellinor Grimmark, sostiene che, sulla base delle sue credenze cristiane, non può eseguire l’aborto e che, quindi, è stato ingiusto il suo licenziamento da una struttura della regione di Joenkoeping.
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La Corte ha sentenziato che la donna, obiettrice di coscienza, non è stata discriminata e che le autorità non hanno violato la sua “libertà di opinione ed espressione”.
La sentenza, secondo quanto scrive la Bbc, è arrivata mercoledì 12 aprile e ha dato ragione alla regione di Joenkoeping sulla possibilità di esigere l’esecuzione degli aborti.
Nel 2015 una corte distrettuale aveva rigettato il ricorso fatto da Grimmark, ma lei aveva poi deciso di citare in giudizio l’autorità sanitaria regionale.
La donna ha annunciato che porterà il suo caso davanti alla Corte europea dei diritti dell’uomo che non potrà, comunque, ribaltare la decisione dei giudici svedesi, ma che, se dovesse riscontrare qualche violazione, potrà ordinare un pagamento compensativo.
L’associazione svedese delle ostetriche e medici ha accolto positivamente la decisione della corte. Il suo vicepresidente Ann Johansson ha detto che “le persone in cerca di cure non dovrebbero pensare alle tue opinioni”.
Secondo i dati delle Nazioni Unite, la Svezia ha uno dei più alti tassi di aborto in Europa. Era al 20,8 per ogni mille donne nel 2011. Il Regno Unito aveva un tasso del 16,6 nel 2012. La Russia del 34,2 nel 2012 e l’Estonia – cifra più alta nell’Ue – del 23,7. Nel 2012 i paesi europei con un tasso di aborti più basso sono l’Italia e il Portogallo, che si attestano intorno al 9 per mille.
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