“London Bridge is Falling Down” è una canzoncina conosciuta negli asili del Regno Unito e la sua origine risale circa al 1744. Ma se un giorno la premier britannica Theresa May ricevesse una telefonata che annuncia che “il ponte di Londra è caduto” sarebbe una questione molto seria.
E non per il motivo che si potrebbe immaginare. Si tratta di un segnale in codice che vuol dire: la regina Elisabetta è morta.
Il quotidiano britannico The Guardian ha ricostruito tutte le fasi del piano London Bridge, l’operazione di emergenza che viene attivata per il decesso del sovrano nel Regno Unito, svelando gran parte di un dossier finora segreto.
La procedura è stata elaborata negli anni Sessanta ed è stata di volta in volta aggiornata. L’operazione London Bridge presuppone che la Regina muoia dopo una breve malattia. Solo il suo medico personale avrà il controllo dell’accesso alla stanza della sovrana e sarà lui a scrivere i comunicati e a tenere i contatti con l’esterno.
L’idea alla base del piano è di non lasciare nulla di imprevisto. Nelle carte, il giorno della morte della Regina viene identificato come D-day e i nove giorni che seguono come “D+1”, “D+2”.
Subito dopo il decesso, il primo ministro britannico sarà informato e, se necessario, svegliato con una telefonata su linee sicure. Dal momento che la Regina non è solo capo dello stato nel Regno Unito, ma anche in altri paesi, la notizia sarà comunicata dall’unità di crisi del ministero degli Esteri britannico, che si trova in un luogo segreto di Londra, agli altri paesi del Commonwealth.
A dare l’informazione al pubblico sarà un flash della Press Association, l’agenzia di stampa britannica. Un inserviente uscirà da una porta di Buckingham Palace per esporre sul cancello un cartello che comunica il lutto nella casa reale. Anche il sito web reale mostrerà l’avviso su sfondo nero.
La Bbc, televisione di stato britannica, attiverà il sistema di trasmissione di allarmi radio (Rats), un allarme risalente al periodo della guerra fredda progettato per resistere a un attacco contro le infrastrutture della nazione.
I programmi saranno interrotti e la Bbc manderà in onda il notiziario a reti unificate. I giornalisti che daranno la notizia indosseranno abiti neri e cravatte nere. Anche il parlamento britannico si riunirà ed entrambe le Camere saranno in aula nelle ore immediatamente successive alla morte.
L’operazione London Bridge prevede diverse ipotesi a seconda del luogo in cui si troverà la Regina al momento del decesso. Se fosse in Scozia, il suo corpo sarebbe portato a Londra in treno ed è previsto che decine di migliaia di persone si raccolgano lungo i binari per renderle omaggio.
Se il decesso dovesse avvenire mentre Elisabetta è all’estero, un aereo del 32esimo squadrone della Raf, noto come il Royal Flight, partirebbe immediatamente per riportarla nel Regno Unito. Il giorno seguente la morte di Elisabetta, il figlio Carlo sarà proclamato re a St. James’s Palace, la residenza reale di Londra, con la formula di rito ufficiale e poi terrà il suo primo discorso.
Da Trafalgar Square le guardie reali annunceranno la notizia al popolo e 41 cannonate a salve saranno sparate da Hyde Park. A quel punto si porrà la questione del titolo da attribuire a Camilla, la donna sposata da Carlo dopo la morte di Diana. Il suo titolo attuale è “principessa consorte”, ma potrebbe essere proclamata regina.
Dal 1672 a occuparsi dell’organizzazione dei funerali per il sovrano o la sovrana è la famiglia del duca di Norfolk. Nel caso di Elisabetta se ne occuperà l’Earl Marshal, il conte maresciallo di Inghilterra, l’attuale diciottesimo dura di Norfolk.
Il quarto giorno dopo la morte, la bara di Elisabetta sarà portata in processione da Buckingham Palace a Westminster, dove riceverà l’omaggio dei sudditi per altri quattro giorni. Il nono giorno si svolgeranno i funerali nell’abbazia di Westminster.
Al termine del funerale, la processione si recherà verso il castello di Windsor.
Lì l’accesso alle televisioni sarà interdetto. Nella cappella, Carlo lascerà cadere sul feretro una manciata di terra da una coppa d’argento. La regina Elisabetta II compirà 92 anni ad aprile e gode di ottima salute.
Chi sono, e in quale ordine, i 16 successori della regina Elisabetta, che oggi ha 92 anni? Lo abbiamo spiegato in questo articolo.
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