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    Per l’Onu la cooperazione tra Europa e Libia sui migranti è “disumana”

    Migranti in Libia. Credit: AFP PHOTO / MAHMUD TURKIA

    La denuncia arriva da Zeid Raad al-Hussein, l'Alto commissario delle Nazioni Unite per i diritti umani, secondo il quale “la sofferenza dei migranti in Libia rappresenta un oltraggio all'umanità”

    Di Giuseppe Loris Ienco
    Pubblicato il 14 Nov. 2017 alle 13:20 Aggiornato il 11 Set. 2019 alle 01:48

    Il principe giordano Zeid Raad al-Hussein, Alto commissario delle Nazioni Unite per i diritti umani, ha denunciato le condizioni precarie dei migranti in Libia e ha definito “disumana” la cooperazione in materia tra il paese del Nordafrica e l’Unione europea.

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    “La comunità internazionale non può continuare a chiudere gli occhi di fronte agli inimmaginabili orrori affrontati dai migranti in Libia e far finta che la situazione possa essere risolta semplicemente attraverso il miglioramento delle loro condizioni”, ha detto Zeid, secondo il quale la politica dell’Ue, che “consiste nell’aiutare” la Guardia costiera libica nell’intercettazione e nel respingimento delle imbarcazioni dei migranti, è “disumana”.

    “La sofferenza dei migranti in Libia rappresenta un oltraggio alla coscienza dell’umanità”, ha aggiunto Zeid, che si è detto convinto del fatto che la situazione sia diventata “catastrofica”.

    Le parole dell’Alto commissario Onu arrivano il giorno dopo la dichiarazione congiunta approvata a Berna in occasione della riunione del Gruppo di contatto del Mediterraneo centrale, di cui fanno parte 13 paesi europei e africani, che ha posto come obiettivi il miglioramento delle condizioni di vita nei centri che accolgono rifugiati e migranti e “la ricerca di alternative alla detenzione”.

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    Nel suo comunicato, Zeid ha denunciato il tipo di assistenza fornita da Unione europea e Italia alla Guardia costiera libica per respingere i migranti in mare, “nonostante le preoccupazioni espresse dai gruppi in difesa dei diritti umani” sulle sorti di queste persone.

    “Gli interventi sempre più frequenti dell’Unione europea e dei suoi stati membri non sono stati per nulla efficaci nel ridurre il numero di abusi subiti dai migranti”, ha spiegato Zeid.

    L’Alto commissario delle Nazioni Unite per i diritti umani ha inoltre rivelato che, nel corso di alcune visite nei centri che ospitano migranti in Libia a inizio novembre, gli osservatori hanno potuto constatare il rapido ed evidente deterioramento delle condizioni di vita.

    “Gli osservatori sono rimasti sconvolti da ciò che hanno visto: migliaia di donne, uomini e bambini emaciati e traumatizzati, accatastati l’uno sopra l’altro, bloccati nei capannoni e privati della loro dignità”, ha detto Zeid.

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