Rassoul Bissoultanov non si è presentato in aula. L’uomo, condannato a 15 anni in Spagna per aver ucciso Niccolò Ciatti, si è reso irreperibile e perciò al Tribunale di Girona non è stato possibile celebrare l’udienza per la carcerazione. La Spagna ha emesso un mandato di cattura internazionale nei confronti del ceceno di 29 anni.
“Dire che sono indignato è poco, dire che sono arrabbiato è altrettanto poco e forse arrabbiato non è nemmeno il verbo che vorrei usare. I nostri timori, le nostre paure si sono avverate. Lo abbiamo detto in mille modi: attenti quello scappa”, ha raccontato all’Adnkronos Luigi Ciatti, padre di Niccolò.
Oggi la Corte avrebbe dovuto decidere se mandare in carcere Bissoultanov o lasciarlo in libertà fino alla sentenza definitiva. Il tribunale di Girona aveva deciso di condannare l’uomo a 15 anni e cioè il minimo della pena prevista per omicidio volontario. L’accusa, invece, aveva chiesto il massimo, 24 anni, per aver ucciso a calci Niccolò Ciatti nell’agosto 2017, a 21 anni, in una discoteca a Lloret de Mar.
L’avvocato di Bissoultanov, Carlo Moguild, ha raccontato di aver sentito due giorni fa il suo assistito che, fino alla settimana scorsa, si è anche presentato davanti alla polizia per la firma. L’uomo si trovava, infatti, in uno stato di libertà vigilata dopo essere stato recluso per quattro anni, il tempo massimo in Spagna per la carcerazione preventiva.
“Mio figlio è stato ucciso senza un motivo, a sangue freddo, mentre ballava da un uomo che non è certo un bravo ragazzo. In questa vicenda il solo condannato vero è Niccolò, perché il suo assassino è ancora libero – ha proseguito Luigi Ciatti – Spero che il giudice spagnolo abbia una coscienza e si renda conto del suo comportamento. Tra il verdetto della giuria popolare e la sentenza che ha inflitto la pena è passato più di un mese! Ma come si fa? E’ chiaro che un assassino in queste condizioni cerca di farla franca, e così è successo”.