Account Twitter riconducibili a utenti russi hanno pubblicato quasi 45mila post nelle 48 ore precedenti il referendum sulla permanenza del Regno Unito nell’Unione europea del 23 giugno 2016, nel tentativo di influenzare l’esito delle consultazioni.
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La notizia arriva dal quotidiano britannico “The Times”, che cita una ricerca realizzata da un team di data scientists della Swansea University e dell’Università della California, Berkeley.
La maggior parte dei tweet analizzati incoraggiano gli elettori a votare per l’uscita di Londra dalla Ue, con una cifra inferiore di messaggi a favore del fronte del “Remain”.
Tho Pham, uno dei ricercatori coinvolti, ha detto che “i bot sono stati utilizzati con uno scopo preciso e hanno avuto un certo peso nell’influenzare l’opinione pubblica.”
Il lavoro delle due università ha rintracciato quasi 160mila account russi, la maggior parte dei quali automatici, che hanno pubblicato messaggi con l’hashtag #Brexit nel periodo del referendum.
Tra questi c’è quello di un utente chiamamto “Svetl1972” che ha postato 92 tweet tra il 20 e il 24 giugno, tra cui uno in cui invita i cittadini del Regno Unito a “rendere il 23 giugno il nostro Giorno dell’Indipendenza”.
La Russia ha più volte negato di aver provato a influenzare gli esiti del referendum del 23 giugno 2016. Secondo il Cremlino, le accuse legate alle sospette interferenze russe nelle elezioni dell’anno scorso nel Regno Unito e negli Stati Uniti sarebbero state montate ad arte dai paesi occidentali.
La stessa prima ministra britannica, Theresa May, pochi giorni fa ha però lanciato un duro monito a Mosca circa le probabili ingerenze dell’anno scorso: “Sappiamo cosa state facendo e non avrete successo. Perché voi sottostimate la forza delle nostre democrazie, l’attrazione persistente delle nostre società aperte e libere, e l’impegno delle nazioni occidentali nel tessere alleanze in grado di unirci. Il Regno Unito farà di tutto per proteggersi.”