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    Oltre 20 vittime in un attentato dell’Isis contro i ribelli siriani sostenuti dalla Turchia

    Un'esplosione ha ucciso molti miliziani appartenenti a un gruppo che partecipa all'operazione Euphrates Shield di Ankara contro Isis e curdi

    Di TPI
    Pubblicato il 6 Ott. 2016 alle 10:46 Aggiornato il 10 Set. 2019 alle 18:01

    L’esplosione di una bomba nel nord della Siria, vicino al confine con la Turchia, ha ucciso oltre 20 persone, tra cui la maggior parte erano miliziani appartenenti a una fazione sostenuta da Ankara, e ne ha ferito decine, giovedì 6 ottobre 2016.

    I miliziani ribelli colpiti, appartenenti al gruppo Failaq al-Sham, sono impegnati al fianco delle forze turche nell’operazione Euphrates Shield contro il sedicente Stato islamico, che ha rivendicato online la paternità dell’attacco di oggi. 

    L’operazione è anche volta a contenere l’espansione territoriale dei miliziani curdi nel nordest della Siria.

    Non è chiaro se si sia trattato di un attentatore suicida o di un ordigno piazzato nell’area del valico di frontiera di Atmeh, a ovest di Aleppo.

    Tra le vittime c’è anche il capo dell’organismo che si occupa di giustizia civile nei quartieri orientali di Aleppo stessa, quelli in mano ai ribelli, sheikh Khaled al-Sayyed e un giudice che lavorava al suo fianco.

    Leggi anche: L’esercito turco si è scontrato con i miliziani dell’Isis in Siria

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