Sono passati quasi due secoli dalla morte della celebre scrittrice Jane Austen, eppure le cause della sua tragica scomparsa, avvenuta quando lei aveva soli 41 anni, restano ancora misteriose.
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Secondo alcune ipotesi, l’autrice di Orgoglio e pregiudizio sarebbe morta dopo essersi ammalata di cancro. Altri sostengono che la scrittrice avesse contratto il morbo di Addison, una malattia che deriva da un problema ormonale, e che avesse sviluppato alcune complicazioni dopo aver bevuto latte non pastorizzato.
Ma una nuova ricerca della British Library suggerisce che la vera causa della morte di Jane Austen potrebbe essere ancora più drammatica. La scrittrice sarebbe stata avvelenata con l’arsenico.
I ricercatori della biblioteca londinese, lavorando al fianco dell’oculista Simon Barnard, hanno esaminato tre paia di occhiali che si ritiene siano appartenuti a Jane Austen. Dall’analisi emerge che la sua vista sarebbe peggiorata notevolmente negli ultimi anni della sua vita.
Questo peggioramento progressivo suggerisce che la scrittrice avesse le cataratte e questo tipo di patologia indicherebbe che la scrittrice sia stata avvelenata con l’arsenico, come ha scritto Sandra Tuppen, curatrice dei manoscritti alla British Library, in un post sul blog della biblioteca.
“Se Jane Austen ha sviluppato le cataratte una possibile causa è l’avvelenamento accidentale da un metallo pesante come l’arsenico”, ha scritto Tuppen.
In ogni caso, l’appartenenza degli occhiali alla scrittrice non è certa. Questi sono stati lasciati in eredità alla biblioteca dai parenti della scrittrice anni dopo la sua morte. Erano stati custoditi in una scrivania appartenente alla donna.
Tuppen ha specificato che la ricerca non dimostra che qualcuno abbia assassinato Jane Austen, un’ipotesi avanzata dalla scrittrice Lindsay Ashford in un libro pubblicato nel 2013 e intitolato The Mysterious Death of Miss Jane Austen, che si basava sul fatto che i sintomi lamentati in alcuni scritti di Jane Austen erano compatibili con le conseguenze dell’avvelenamento da arsenico.
Al tempo in cui è vissuta la nota scrittrice, l’arsenico si trovava spesso nell’acqua, nelle medicine e persino nella carta da parati. Per questa ragione un avvelenamento involontario da arsenico era “abbastanza comune”.
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