Barack Obama, in una delle sue ultime interviste da presidente, ha detto alla rivista Rolling Stone che l’uso della marijuana dovrebbe essere trattato come quello di sigarette ed alcol, definendo “insostenibile” l’attuale situazione normativa.
“Sono stato sempre chiaro sul fatto che bisogna scoraggiare l’abuso di ogni sostanza e non credo che la legalizzazione sia una panacea. Ma sono anche convinto che trattare l’uso della marijuana come una questione di salute pubblica, così come facciamo per il tabacco o per gli alcolici, è il modo più intelligente per affrontarla”, afferma Obama nell’intervista.
Obama, come ricorda il Washington Post, aveva fatto in passato affermazioni simili. Già nel 2014, in un’intervista al New Yorker, aveva affermato come la cannabis sia meno pericolosa dell’alcol “in termini di impatto sul singolo consumatore”.
Più di recente, ha auspicato l’apertura di un dibattito su come rivedere le leggi sugli stupefacenti.
Nell’intervista a Rolling Stone, Obama ha ricordato come cambiare le leggi federali sulla marijuana non è un atto che si può fare unilateralmente: “La classificazione di queste sostanze è fatta con legge ordinaria o dalla DEA, l’Agenzia federale che si occupa del contrasto agli stupefacenti”.
Obama è stato criticato dai sostenitori della legalizzazione per essere stato troppo esitante sul tema durante il suo secondo mandato. Se ha permesso ai singoli stati di legalizzare la cannabis, non ha fatto alcuno sforzo per risolvere il problema del divieto federale al consumo della sostanza, che ha creato confusione legislativa.
Obama ha suggerito che una volta abbandonata la carica di presidente avrà “l’opportunità come privato cittadino di esprimere più liberamente la propria opinione”.
Attualmente, il 20 per cento dei cittadini statunitensi vive in uno stato dove è consentito l’utilizzo della cannabis a scopo ricreativo.