Le nuvole di pirocumuli, note anche come “nuvole di fuoco”, sono formazioni di nubi estremamente rare causate dall’aumento di calore e fumo provenienti dai vulcani, o come nel caso della California in questo momento, da violenti incendi.
Queste nuvole di fuoco si formano in modo estremamente rapido, possono generare tempeste di fulmini e causare un vento devastante.
In altre parole, l’incendio è in grado di creare un sistema climatico a sé. Come si legge su Outside Magazine, le nuvole normali si formano quando il sole riscalda la superficie terrestre, facendo evaporare l’acqua e salendo nell’atmosfera, dove si raffredda e si condensa in una nuvola.
Questo è un processo relativamente lento rispetto alla formazione di una nube di pirocumulo, dove il calore intenso dell’incendio brucia l’umidità dalla vegetazione. Questa umidità si accumula quindi sulle particelle di fumo e si condensa rapidamente man mano che sale.
In California, alcuni passanti hanno catturato delle immagini straordinarie dell’incendio e delle “nuvole di fumo”.
How crazy is this?
A pyrocumulus cloud formed from the #CarrFire…
If it gets big enough it can create a microclimate, which means more winds and the possibility for lightening.@Milt_Radford @RandiBurnsKTVL @AutumnKTVL
Can you help us understand how these form? pic.twitter.com/PBQx6PDdkw
— Kimberly Kolliner (@KimberlyKTVL) 28 luglio 2018
#CranstonFire #pyrocumulus cloud 3 hour time lapse in #SoCal. Lightening has even been detected in the past within the smoke plume associated with the vigorous fire. pic.twitter.com/RgAesLjxTg
— NWS CWSU Oakland (@NWSCWSUZOA) 26 luglio 2018
The pyrocumulus cloud that formed over the #CranstonFire earlier today. These things are beautiful but dangerous — they can create their own weather systems, sometimes spurring lightning and tornadoes that could make a wildfire much worse. pic.twitter.com/5ZWLc5FJO5
— Laura Newberry (@LauraMNewberry) 26 luglio 2018
L’incendio nella California del nord è iniziato il 23 luglio quando un veicolo ha preso fuoco. Da quel momento l’incendio continua a imperversare su quasi 84mila ettari. Altri due incendi violenti stanno infuriando nello stato nello stesso momento; sessanta incendi di grandi dimensioni sono scoppiati in tutto il paese.
Come riporta Quartz, quasi il 30 per cento degli Stati Uniti è attualmente in stato di siccità. Nel frattempo, ondate di calore mortali hanno provocato dozzine di vittime tra Canada e Giappone, paesaggi completamente bruciati in tutta Europa e incendi devastanti in Grecia e Svezia.
The #ThomasFire #wildfire in #SouthernCalifornia have formed its own weather phenomenon: the dark, looming #pyrocumulus clouds. https://t.co/NRyqiEtZSp #ClimateCoast #ClimateChange #ActOnClimate pic.twitter.com/2qyk8izfIr
— climate_coast (@climate_coast) 30 luglio 2018
Queste temperature così alte non sono casuali né normali. Gli effetti del riscaldamento provocato dal cambiamento climatico stanno rendendo le ondate di calore due volte più probabili di quanto sarebbero senza l’effetto moltiplicatore. A dirlo è una recente analisi degli scienziati che stanno studiano l’attuale ondata di caldo che sta investendo il nord Europa.
In California, non è passato un mese in cui non si sia sviluppato un incendio violento dal 2012. “Un contrasto forte con i decenni precedenti, quando i vigili del fuoco avevano almeno l’autunno e l’inverno per pianificare il lavoro e riorganizzarsi”, secondo il New York Times.
So crazy, the fire clouds. #pyrocumulus pic.twitter.com/o8pAB9sWbp
— Poppsikle (@Poppsikle) 26 luglio 2018
Così com’è, è impossibile parlare di questi fenomeni senza menzionare il cambiamento climatico. Come un ha scritto un quotidiano californiano, il Sacramento Bee, allo scorso 27 luglio: “Questo è il cambiamento climatico, reale e in tempo reale. Siamo stati avvertiti che l’accumulo di gas serra prodotto dall’uomo sarebbe stato una minaccia esistenziale”.
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