Il settimo round di trattative sulla pace in Siria promosso da Russia, Iran e Turchia, è iniziato lunedì 30 ottobre nella capitale del Kazakistan, Astana. I nuovi colloqui tra le tre potenze riguarderanno il loro l’appoggio alle zone di distensione e il sostegno umanitario nel paese mediorientale, piegato da sei anni di guerra civile.
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Secondo quanto dichiarato da Lavrentyev e riportato dall’agenzia RIA, la Russia spera che la Turchia riesca a stabilizzare la provincia di Idlib in Siria, che Mosca ritiene fortemente esposta ad attacchi delle forze anti governative. “Il livello di tensione è alto ed esiste ancora il pericolo di attacchi da parte di gruppi radicali che si trovano nell’area”, ha detto il capo della delegazione russa ai colloqui di Astana. “Speriamo che i nostri partner turchi riescano a stabilizzare la situazione”.
L’ultimo round di trattative è stato quello che si è svolto tra il 14 e il 15 settembre, e che si è concluso con la creazione di zone di distensione nella provincia di Idlib, nel Ghouta orientale, in alcune zone della provincia di Homs e altre provincie vicine. Si tratta di zone di de-escalation militare che vogliono prevenire il rischio di conflitti o scontri al loro interno.
Durante questo nuovo round, le delegazioni discuteranno di azioni coordinate contro il terrorismo internazionale e adotteranno una dichiarazione congiunta per la rimozione delle mine in Siria, per il rilascio di prigionieri e ostaggi, il trasferimento dei corpi delle vittime, e la ricerca di persone scomparse.