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    La settima riga della tavola periodica è adesso completa

    In seguito alla scoperta di quattro nuovi elementi, anche la settima fila della tavola periodica è adesso completa

    Di TPI
    Pubblicato il 4 Gen. 2016 alle 13:36 Aggiornato il 10 Set. 2019 alle 16:29

    L’Unione internazionale per la chimica pura e applicata (Iupac), l’organizzazione che gestisce la nomenclatura ufficiale della chimica, ha inserito quattro nuovi elementi nella tavola periodica, lo schema in cui tutti gli elementi chimici conosciuti sono disposti in ordine secondo il proprio numero atomico, ovvero il numero di protoni contenuti nel nucleo di ogni atomo.

    I nuovi elementi sono provvisoriamente chiamati ununtrio, ununpentio, ununseptio e ununoctio, e hanno rispettivamente, come numero atomico, 113, 115, 117 e 118. Successivamente gli sarà attribuito un nuovo nome, probabilmente dedicandoli a uno scienziato, un Paese, un concetto mitologico, un minerale o una proprietà, come avvenuto per gli elementi finora scoperti.

    Si tratta della prima volta dal 2011 che l’Iupac introduce nuovi elementi nella tavola periodica, e in questo modo la settima linea della tavola periodica risulta essere completa.

    A scoprire l’elemento 113 è stato l’istituto Riken, in Giappone, mentre gli altri tre sono stati scoperti da un gruppo di ricercatori membri dell’Istituto unito per la ricerca nucleare di Dubna, in Russia, e del Livermore National Laboratory della California.

    Come molti altri elementi presenti nella tavola periodica con un numero atomico elevato, quelli appena scoperti risultano essere estremamente instabili e la loro esistenza può durare solamente pochi secondi, rendendoli così particolarmente difficili da trovare.

    La tavola periodica degli elementi è stata ideata nel 1869 dal chimico russo Dmitrj Mendeleev, contemporaneamente – e in maniera indipendente – al tedesco Julius Lothar Meyer.

    Inizialmente, le prime tavole periodiche avevano molti pochi elementi, anche solo 44, contando su numerosi spazi bianchi che sarebbero stati riempiti grazie alle successive scoperte.

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