La Nuova Zelanda alza il salario minimo e aumenta le tasse per i ricchi
Il governo guidato dalla premier Jacinda Ardern torna a far parlare di sé per le sue politiche economiche progressiste: in Nuova Zelanda, infatti, a partire da giovedì 1 aprile viene aumentato il salario minimo e aumentate le tasse ai più ricchi.
Le misure, decise per contrastare le disuguaglianze e rilanciare l’economia colpita dalla pandemia, prevedono l’aumento del salario minimo, che passa da 18,90 a 20 dollari neozelandesi (circa 12 euro) l’ora, e piccoli aumenti delle indennità di disoccupazione e malattia.
Secondo le stime dell’esecutivo, la misura interesserà 175.500 lavoratori per una spesa per le casse dello Stato di 129 milioni di euro.
Contemporaneamente, però, aumenteranno le tasse per i più ricchi: una misura che dovrebbe permettere allo Stato di incassare 327 milioni di euro circa.
Per tutti coloro che guadagnano più di 180mila dollari locali all’anno, ovvero 107mila euro, l’aliquota aumenterà dal 33 al 39% con la misura che dovrebbe interessare circa il 2 per cento dei contribuenti neozelandesi.
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