Un noto avvocato e consulente della Lega nazionale per la democrazia, il partito birmano guidato da Aung San Suu Kyi, è stato ucciso all’aeroporto di Yangon domenica 29 gennaio 2017.
Ko Ni è stato aggredito al suo arrivo in aeroporto. Un uomo gli ha sparato alla nuca da distanza ravvicinata mentre teneva in braccio un bambino piccolo, probabilmente il nipote. Anche un tassista è stato ucciso dopo aver provato a inseguire l’aggressore. Le autorità hanno fermato un sospetto, il 53enne Kyi Lin, ma non è chiaro cosa abbia motivato il gesto.
Ko Ni era un personaggio prominente di fede musulmana, uno dei pochi in un paese dominato dai buddisti, ma gli omicidi politici sono un evento piuttosto raro in Birmania.
La figlia della vittima ha dichiarato a Reuters che il padre era stato spesso minacciato perché aveva levato la voce contro le ingerenze delle forze armate in politica.
“Siamo stati avvertiti di essere cauti, ma mio padre non lo accettava facilmente”, ha detto Yin Nwe Khine. “Ha sempre fatto ciò che riteneva giusto. Molte persone ci odiano per via del nostro credo religioso, penso che questo possa avere a che fare con quanto gli è successo, ma non conosco la ragione”.
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