Mercoledì 23 marzo 2016 il governo della North Carolina ha approvato una delle leggi più restrittive verso i diritti delle persone omosessuali, bisessuali e transessuali (Lgbt) tra quelle esistenti nei diversi stati americani, approvandola in appena 24 ore.
Tutto è iniziato quando il governo locale di Charlotte, la città più popolosa della North Carolina, il 22 febbraio ha deciso di emanare un’ordinanza che proibisse ogni forma di discriminazione verso le persone Lgbt negli esercizi commerciali pubblici, espandendo verso di loro la legge già esistente contro le discriminazioni per ragioni etniche e religiose.
Tuttavia, il governo della North Carolina non ha gradito l’approvazione di una simile ordinanza, che già prima di entrare in vigore era stata criticata dal governatore dello stato, il repubblicano Pat McCrory.
Per questa ragione, il 23 marzo i rappresentanti della North Carolina si sono riuniti in una sessione speciale che non si è limita ad abrogato l’ordinanza voluta dal governo cittadino di Charlotte, ma hanno abolito ogni possibilità di realizzare in futuro una legge che protegga le persone Lgbt dalla discriminazione.
Sarah McBride, del Center for American Process, ha definito la legge “uno dei più estremi provvedimenti anti-Lgbt” che abbia mai visto.
Andando nello specifico, non solo la legge dello stato della North Carolina non punisce – rendendola quindi legale – la discriminazione delle persone Lgbt sul posto di lavoro, ma aggiunge alcune norme restrittive.
Ad esempio, i transessuali dovranno usare bagni pubblici e spogliatoi solamente in base al loro sesso di nascita, a meno che non sia terminata anche a livello legale la loro riassegnazione sessuale.
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