L’Ayatollah Khamenei ha frenato con le sue parole di domenica l’iniziale speranza da parte americana – seguita all’elezione del presidente moderato Rouhani – di una possibile apertura dell’Iran nei confronti degli Stati Uniti.
In un incontro con il presidente uscente Ahmadinejad la Guida Suprema ha messo in guardia il Paese dichiarando di non essere ottimista su eventuali accordi con gli Stati Uniti, anche se non si oppone a trattative “su certi argomenti”. Ha enfatizzato che: “Gli americani sono inaffidabili, illogici e non sono onesti nei loro comportamenti e ha aggiunto che: “la posizione che gli Usa hanno adottato negli ultimi mesi conferma, ancora una volta, la necessità di evitare di essere ottimisti nell’interagire con loro”.
Khamenei ha continuato il suo discorso parlando delle priorità che il nuovo governo dovrà seguire: economia e progresso scientifico. Ha specificato che “il progresso scientifico negli scorsi dieci anni è stato notevole e sarà necessario mantenere questo tasso di crescita scientifica per arrivare ai risultati desiderati” Ha inoltre precisato che l’Iran deve “continuare il suo percorso di sviluppo senza permettere ai suoi nemici di fermarlo”. Secondo l’Ayatollah è necessario capire “le strategie e gli scopi dell’altra parte per non essere imbrogliati”. Appare chiaro il riferimento al programma di sviluppo nucleare iraniano, su cui Khamenei ha l’ultima parola.
Le parole della Guida Suprema “gelano” le speranze di un rinnovamento nelle relazioni Iran-Usa bloccando il tanto auspicato “cambio di rotta” del regime iraniano. Dopo solo una settimana dalla firma della lettera con cui 131 membri del Congresso americano chiedevano al presidente Obama di aprire un dialogo con il nuovo presidente eletto Rouhani, la situazione non fa intravedere sviluppi positivi. A questo riguardo, un attivista politico vicino all’Ayatollah, Hamid-Reza Taraghi, ha commentato che “una lettera scritta da un paio di parlamentari americani non basta; per iniziare i negoziati si dovrebbero abolire le sanzioni contro l’Iran”.
Nonostante tutto Khamenei ha concluso il suo discorso di domenica dicendo che l’Iran è pronto a accrescere l’interazione con il resto del mondo senza che questa comprometta “il suo cammino”.