Nomine Ue fumata nera | Bruxelles | Weber | Donald Tusk
Nomine Ue fumata nera – “Non è stata trovata la maggioranza su alcun candidato, serve un pacchetto che rispecchi la diversità dell’Unione Europea, e serve tempo per trovarlo. Ci incontreremo di nuovo il 30 giugno”. Queste le parole del presidente del Consiglio europeo, Donald Tusk, annunciando la fumata nera all’incontro dei 28 leader sulle nomine per i vertici europei.
Nomine Ue fumata nera | Consiglio europeo
Nonostante una certa disponibilità di Liberali e Socialisti a convergere su un candidato dei Popolari per la presidenza della Commissione europea, un nome che non fosse però quello del candidato di punta del PPE Manfred Weber, il confronto dei capi di Stato e di Governo si è chiuso con un nulla di fatto.
A Bruxelles il 20 e 21 giugno sono stati due giorni dedicati al primo Consiglio europeo dopo le elezioni europee dello scorso maggio. Si tratta di un vertice fondamentale per iniziare a delineare gli equilibri delle istituzioni europee, e a impostare la partita per i vertici di Commissione, Parlamento, Consiglio, Banca centrale e Alto rappresentante per la politica estera.
Nomine Ue fumata nera | Totonomi
Diversi i nomi dati in vantaggio per il ruolo più ambito, quello di presidente della Commissione europea. Al momento gli unici nomi “ufficiali” sono quelli dei cosidetti spitzenkandidaten, i candidati di punta indicati dai vari partiti. Sul tavolo ci sono i nomi di Manfred Weber per i popolari, di Frans Timmermans per i socialisti e di Margrethe Vestager per i liberali. Ma non è tutto così semplice, perché alcuni paesi, Francia in primis, hanno già detto che non appoggeranno il metodo dei candidati capilista, e che vogliono avere voce in capitolo più forte nella scelta.
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Nomine Ue fumata nera | Braccio di ferro su Weber | Le posizioni
La cancelliera tedesca Angela Merkel, col PPE, non si muove dalle sue posizioni che favoriscono il “candidato di punta” Weber, rivendicando ancora una volta la presidenza della Commissione europea per il bavarese che, avendo vinto le europee, dovrebbe succedere a Jean-Claude Juncker.
Il presidente francese Emmanuel Macron, invece – col sostegno di Liberali e Socialisti – ha ribadito, dal canto suo, un sonoro no all’opzione sul portabandiera dei Popolari, Weber .
Tusk aveva riunito Merkel, Macron e lo spagnolo Pedro Sanchez poco prima dell’avvio della discussione sulle nomine, per sondare di nuovo il terreno, nel tentativo di riuscire a costruire uno schema per riempire tutte le caselle in un colpo solo (oltre alla presidenza della Commissione e della BCE, anche quella del Parlamento, del Consiglio, e dell’Alto rappresentante, allargando a vicepresidenze di peso) nel tentativo di rispondere ai criteri geografici e di genere (Tusk vorrebbe due donne per i top job), accontentando al tempo stesso le varie famiglie politiche.
La partita ora è rimandata a un vertice straordinario convocato il 30 giugno.
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