Gregory Selden, un cittadino statunitense, sta portando
avanti attraverso l’hashtag #AirbnbWhileBlack una campagna per intentare una
causa collettiva contro Airbnb, la nota piattaforma online in cui trovare
appartamenti che persone comuni mettono a disposizione pur non essendo
albergatori di professione.
Tutto è nato quando, a detta di Selden, il proprietario di
un appartamento in cui egli aveva intenzione di soggiornare, ha annullato la
sua disponibilità a ospitarlo una volta scoperto che Selden è nero.
L’hashtag, creato per dare visibilità a una protesta che
Airbnb non sembrava aver preso troppo in considerazione, ha cominciato a
diffondersi a maggio 2016 e ha finora avuto un grande successo, raccogliendo le
lamentele di molti viaggiatori afroamericani che hanno sperimentato la
discriminazione razziale in questo ambito.
Una volta saputo di quest’iniziativa, l’imprenditore (anch’egli
nero) Rohan Gilkes ha fondato insieme al collega Zakiyyah Myers la società Noirebnb, una piattaforma di affitti a
breve termine destinata esclusivamente a neri.
Lo stesso Gilkes ha avuto modo di imbattersi nelle
discriminazioni razziali di alcuni utenti di Airbnb quando poco tempo fa ha
tentato di affittare una stanza in Idaho col risultato di vedere molte sue
richieste respinte o ignorate. In compenso, un suo amico bianco aveva fatto
richiesta per le stesse date ed era stato subito approvato.
Ha così deciso di creare una piattaforma dove le persone che
possono essere state emarginate e discriminati su Airbnb possano affacciarsi senza
timori. Noirebnb è attualmente in fase di lancio, dovrebbe iniziare
ufficialmente il suo servizio nei prossimi due mesi, ma in due settimane ha già
ricevuto 24mila e-mail di interessamento.
Qui un video di presentazione della piattaforma: