Il 10 dicembre 2018 sono stati consegnati a Oslo i Nobel per la Pace 2018 a Nadia Murad e a Denis Mukwege. La consegna coincide con il giorno in cui si celebrano i 70 anni della Dichiarazione universale dei diritti umani.
Il 5 ottobre scorso l’attivista irachena e il medico congolese erano stati insigniti del premio Nobel per la pace 2018, per i loro sforzi nel porre fine all’uso della violenza sessuale come arma di guerra. (Qui abbiamo spiegato cosa sono gli stupri di guerra e che diffusione hanno)
Qui la diretta della consegna, alle ore 12.45:
Nadia Murad
Il Nobel è un ulteriore importante riconoscimento della comunità internazionale alla ragazza irachena 25enne appartenente alla minoranza yazida, che ha sperimentato in prima persona le violenze e gli abusi perpetrati dall’Isis. (Chi sono gli yazidi).
Murad, insieme ad altre cinquemila tra donne e bambine, era diventata una schiava, comprata e venduta più volte dai combattenti del sedicente Stato islamico, e aveva subito ogni tipo di abuso fisico, sessuale e psicologico prima di riuscire a scappare nel novembre del 2014.
Dopo la fuga era diventata il volto della campagna per liberare il popolo yazida dalla brutale prigionia nelle mani dell’Isis. Le Nazioni Unite stimano che circa 3.500 persone, soprattutto donne e bambini, si trovino ancora in stato di schiavitù in Iraq.
Definendo la tragedia che ha colpito il popolo yazida un genocidio, ha inoltre denunciato la sostanziale indifferenza del “mondo libero” di fronte a queste atrocità. (Qui la sua storia completa).
Denis Mukwege
Denis Mukwege è un medico e attivista congolese, della Repubblica Democratica del Congo. Specializzato in ginecologia e ostetricia, ha fondato nel 1998 il Panzi Hospital, ospedale in cui è diventato il massimo esperto mondiale nella cura di danni fisici interni causati da stupro. Nel 2014 era stato insignito dal Parlamento europeo con il Premio Sakharov per la libertà di pensiero.
Mukwege è diventato un punto di riferimento, non solo nel Congo ma per tutta la comunità internazionale, per l’assistenza e l’aiuto delle persone che hanno subito violenze sessuali in guerra e nei conflitti armati. In più di un’intervista, il medico e attivista ha detto che “la giustizia è un affare di tutti” e per questo tutti, a qualsiasi costo, hanno il dovere di denunciare i casi di violenze.
Dura la posizione di Mukwege nei confronti del governo congolese. Il medico ha più volte puntato il dito contro il governo accusandolo di non avere fatto abbastanza per porre un freno alla piaga delle violenze sessuali. Accusa che Mukwege ha esteso ad altri governi in giro per il mondo. (Qui la sua storia completa)
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