Comic Republic è una startup con sede a Lagos, in Nigeria. In questi giorni sta lavorando alla creazione di una serie a fumetti di supereroi africani pensata per i lettori neri in tutto il mondo.
“Quando ero piccolo pensavo sempre: cosa farebbe Superman? Cosa farebbe Batman? Allora ho pensato: cosa farebbero i supereroi africani?” ha riferito al sito Quartz il capo esecutivo della società Jide Martin.
Sono così nati, a partire dal 2013, i personaggi di Comic Republic: c’è Guardian Prime, un fashion-designer nigeriano che usa la sua forza sovrumana per migliorare il suo paese.
C’è Hilda Avonomemi Moses, una donna di un remoto villaggio dello stato di Edo, nel sud della Nigeria, con il potere di vedere gli spiriti, e Marcus Chigozie, giovane privilegiato ma dal carattere irascibile, capace di muoversi a velocità supersonica.
Il successo di Comic Republic è sintomatico di un momento particolarmente favorevole per i fumetti nel continente africano. I lavori, che possono essere scaricati online, sono sempre più diffusi: se nel 2013 contavano solamente su alcune centinaia di download, oggi raggiungono tranquillamente quota 25mila.
Tutti i fumetti sono scaricabili gratuitamente dal sito della startup, che punta a mantenersi attraverso la pubblicità.
Il successo di Comic Republic è andato oltre le semplici storie dei loro protagonisti: diverse compagnie hanno infatti richiesto di creare fumetti ad hoc per i loro prodotti, così come diverse Ong hanno chiesto aiuto agli artisti nigeriani per illustrare al meglio i rischi di diverse malattie diffuse nel continente.
Il lavoro dei fumettisti di Comic Republic si può collocare nella forte crescita culturale che il continente africano sta vivendo negli ultimi anni. Grazie anche al loro lavoro, la città nigeriana di Lagos ospita da alcuni anni un Comic-con dedicato ai fumetti e all’industria dell’intrattenimento. Dal 2015 un altro evento di questo tipo è invece ospitato dal Kenya.
Negli ultimi anni stanno emergendo anche altri fumetti in Africa, oltre quelli di Comic Republic. C’è ad esempio il sudafricano Kwezi, termine che significa “stella” nelle lingue xhosa e zulu.
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