Oltre 100 studentesse sono scomparse in Nigeria in seguito a un attacco in una scuola compiuto dal gruppo estremista di Boko Haram.
Il governatore dello stato federale di Yobe ha annunciato che i miliziani hanno fatto irruzione nell’istituto lunedì 19 febbraio, e che diversi studenti e insegnanti sono fuggiti.
Molte bambine sono state ritrovate nei giorni successivi al raid nei villaggi confinanti, alcuni dei quali distanti fino a trenta chilometri dalla scuola.
Ma non tutte ce l’hanno fatta: a quattro anni dal raid di Boko Haram in una scuola di Chibok, nel corso del quale oltre 270 ragazze furono rapite, il gruppo estremista attivo nel nordest della Nigeria ha colpito ancora.
L’attacco questa volta è avvenuto a Dapchi, nello stato di Yobe, a circa 275 chilometri da Chibok.
Le autorità hanno precisato che non sono ancora in grado di definire se anche questo sia un rapimento, e hanno aggiunto che alcune delle ragazze potrebbero ancora essere in fuga. I genitori di almeno 50 ragazze hanno in ogni caso denunciato la scomparsa delle proprie figlie.
Secondo altre fonti presenti sul luogo, il numero di ragazze scomparse potrebbe essere persino maggiore. Alcuni hanno detto che il bilancio delle studentesse scomparse potrebbe ancora incrementare.
Le forze di sicurezza nigeriane, con l’aiuto dell’esercito, hanno immediatamente iniziato le ricerche. La scuola intanto è stata chiusa.
Qualche giorno fa, nell’ambito di un vasto procedimento giudiziario contro membri di Boko Haram, un tribunale federale nigeriano ha condannato a 15 anni di carcere Varuna Yahaya, un uomo che aveva partecipato al rapimento di oltre 200 studentesse nel 2014.
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