Almeno 140 studenti di liceo sono stati sequestrati alle prime ore di oggi nel nord-ovest della Nigeria da un gruppo di individui armati non identificati. Al momento, nessuna organizzazione ha rivendicato l’azione, che potrebbe avere un mero scopo di riscatto.
La notizia, rilanciata prima dai media locali e poi dalle agenzie internazionali, è stata confermata da un docente della scuola e da varie fonti delle forze dell’ordine locali e costituisce soltanto l’ultimo di un’ondata di rapimenti di massa di alunni e scolari che di recente ha martoriato il Paese africano.
Secondo le prime ricostruzioni del quotidiano nigeriano Guardian, gli aggressori hanno attaccato alle prime ore di oggi la Bethel Baptist High School fondata 30 anni fa e situata nella zona di Maraban Rido nell’area di governo locale di Chikun dello Stato di Kaduna. Stando alle informazioni raccolte in loco dall’agenzia di stampa Sahara Reporters, l’aggressione sarebbe avvenuta intorno alle 2 del mattino di oggi.
Il gruppo armato ha raggiunto la scuola attraverso l’arteria stradale che collega a sud la capitale statale Kaduna alla località di Kachia, sparando in aria per spaventare le giovani vittime e convincerle a collaborare. “I rapitori hanno portato via 140 studenti, soltanto 25 sono riusciti a scappare”, ha confermato ad Afp il docente del college privato cristiano, Emmanuel Paul. “Non abbiamo ancora idea di dove siano stati portati gli alunni”.
“Gli aggressori armati hanno scavalcato la recinzione per entrare nella scuola”, ha proseguito Paul, sottolineando che “tutto indica che siano arrivati a piedi”. L’attacco ha investito il pensionato dove dormono gli studenti del college, che conta 165 iscritti. Intanto, anche il portavoce della polizia locale, Mohammed Jalige, ha confermato il rapimento, senza però fornire dettagli sul numero di studenti sequestrati.
Si tratta del terzo grande attacco armato compiuto nello Stato di Kaduna negli ultimi tre giorni. Secondo le autorità, almeno otto operatori sanitari sono stati rapiti nella giornata di ieri presso il Centro nazionale per la cura di tubercolosi e lebbra (NTLC) di Zaria, sebbene i media locali parlino di quindici persone sequestrate, comprese due infermiere con i rispettivi figli.
Altre sette persone, secondo Samuel Aruwan, un funzionario addetto alla sicurezza del governo di Kaduna, sono rimaste uccise nella serata di ieri in vari attacchi compiuti in città vicine alla capitale statale. Il 12 marzo erano stati rapiti invece altri 39 alunni del Federal College of Forestry Mechanization di Afaka, nell’area di governo locale di Igabi dello Stato di Kaduna.
Ma questo genere di violenze non si limita solo allo Stato nord-occidentale. La notizia del sequestro di oggi segue infatti di poche settimane il rapimento da parte di alcuni uomini armati di vari studenti del Federal Government College della località di Birnin Yauri, nello stato di Kebbi. Il 30 maggio, altri minori erano stati sequestrati da una scuola islamica a Tegina, nello Stato del Niger. A febbraio invece, un gruppo armato ha assaltato il liceo statale di Kagara, sempre nello Stato federato del Niger, sequestrando alunni, docenti e dipendenti della scuola. Inoltre, l’11 dicembre dello scorso anno, ben 344 studenti di liceo erano stati sequestrati a Kankara, in Katsina, Stato di origine del presidente Muhammadu Buhari, proprio durante una visita del capo dello Stato.
Gruppi criminali, comunemente definiti “banditi” dalle autorità locali, terrorizzano da tempo le popolazioni residenti nel nord-ovest e nel centro della Nigeria, attaccando villaggi, rubando bestiame e sequestrando a scopo di riscatto personalità locali o viaggiatori. Secondo le forze di sicurezza, queste bande operano da alcuni campi situati nella foresta di Rugu, che copre il territorio degli Stati federati nigeriani di Zamfara, Katsina, Kaduna e Niger. Recentemente, tali gruppi armati hanno avviato una campagna di attacchi contro scuole e università, con rapimenti di massa di studenti a scopo di riscatto. Oltre un migliaio tra bambini, adolescenti e studenti universitari sono stati sequestrati negli ultimi sei mesi in Nigeria, alcuni dei quali si trovano ancora nelle mani dei loro rapitori.
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