La Repubblica Democratica del Congo non può permettersi di organizzare le elezioni. Le autorità congolesi hanno reso noto che non ci sono i fondi necessari per tenere il voto: la somma di 1,7 miliardi di euro necessaria, semplicemente, non è disponibile.
Le elezioni continuano dunque a essere rimandate e gli osservatori non possono far altro che constatare quanto fragile sia la stabilità del paese, soprattutto dopo la morte di Etienne Tshisekedi che molti analisti ritenevano l’unico in grado di unificare l’opposizione al presidente Joseph Kabila.
Tshisekedi avrebbe dovuto guidare un consiglio di transizione volto a preparare il terreno per la sostituzione di Kabila, al potere dal 2001, accusato di voler ritardare la tornata elettorale per rimanere in carica.
Il paese è stato percorso da gravi conflitti tra il 1996 e il 2003, costati la vita a cinque milioni di persone, e la comunità internazionale teme che il Congo possa nuovamente precipitare in una spirale di violenza. Malgrado sia dotata di grandi risorse, la Repubblica Democratica del Congo è uno dei paesi africani più poveri.
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