Il colosso svizzero Nestlé ha deciso di cancellare una campagna pubblicitaria online diffusa in Marocco dopo esser stata accusata di sessismo sui social.
L’azienda aveva prodotto una mini serie dal titolo “Voglio sposarmi”. Nelle varie puntate, cinque giovani donne dovevano ottenere l’approvazione di una madre per poterne sposare il figlio e “vincere” così un marito.
Nel primo episodio, le ragazze devono cucinare un dolce usando il latte condensato della Nestlé.
L’azienda si dice “sinceramente pentita” per la pubblicità.
Alcune donne in Marocco, infatti, hanno accusato la campagna pubblicitaria di sessismo, definendola degradante e anacronistica.
Here’s a graphic of the show sponsored by @nestle called “I want to get married,” where the mother places an ad for her son “Sidi Anas,” and where he gets to sit back, relax, taste food, and marry the one who cooks best pic.twitter.com/O7neH6uqu0
— Samia Errazzouki (@S_Errazzouki) 23 aprile 2018
“Qui c’è una grafica del nuovo spot della Nestlé chiamato ‘Voglio sposarmi’, in cui la madre mette un annuncio per suo figlio ‘Sisi Anas’, e lui non deve far altro che sedersi, rilassarsi e assaggiare il cibo, e sposare chi cucina meglio”.
Nel paese ha iniziato a circolare l’hashtag “shame on Nestlé”.
Hey @Nestle @NestleMaroc thank you so much for this #Baghintzewej concept. So empowering and smart and really describes Moroccan women. So 2018 ! Shame shame ! #ShameOnNestle #Facepalm #WTH https://t.co/BBFSqLfWtk
— Loubna ANAKI (@Loubna_Anaki) 24 aprile 2018
“Hey Nestlé, grazie per l’idea di Baghintzewej [‘Voglio sposarmi’]. È così emancipante e intelligente e descrive davvero le donne marocchine. Così 2018! Vergogna vergogna!”.
La storica Samia Errazzouki, in precedenza giornalista inviata in Marocco, ha twittato una scena della serie.
In the last scene, the mother lines the women up as her son looks on from the balcony: “Mister Anas did not like one of your desserts, and the one who made this dessert is going home” 🤦♀️ pic.twitter.com/vI4016LyUM
— Samia Errazzouki (@S_Errazzouki) 23 aprile 2018
“Nell’ultima scena, la madre mette in riga le donne mentre il figlio le guarda dal balcone: ‘Mister Anas non ha gradito uno dei vostri dessert, e chi ha preparato questo dolce andrà a casa’”.
La storica ha anche evidenziato la spiegazione della pubblicità data dal manager locale della Nestlé, secondo cui l’azienda ha scelto volontariamente una pubblicità basata su stereotipi che poteva essere “interpretata in modi diversi” e generare “dibattito” oltre ad essere “divertente”.
La Nestlé ha fatto sapere che non intendeva offendere nessuno, ma che hanno deciso di rimuovere la pubblicità immediatamente.
L’azienda è “fortemente impegnata nel difendere l’uguaglianza e la diversità, e nel trattare chiunque con rispetto”, ha fatto sapere la Nestlé, e anche le pubblicità devono “promuovere questi valori”.