Se in molti hanno accolto la vittoria di Donald Trump alle presidenziali americane con un misto di sconcerto e apprensione, almeno altrettanti hanno festeggiato l’elezione del candidato più improbabile e controverso, nonché sottovalutato, della storia degli Stati Uniti.
Tra questi anche i neonazisti svedesi del Movimento di resistenza nordica (Nmr) che sabato 12 novembre hanno organizzato una marcia, la più imponente della storia del gruppo, proprio per festeggiare il prossimo insediamento del tycoon newyorkese alla Casa Bianca.
Circa 600 esponenti della formazione di estrema destra hanno sfilato dal parco di Kungstradgarden alla piazza Mynttorget, dove si trova il parlamento svedese, a Stoccolma.
Secondo la polizia svedese, alcuni dimostranti si sono rivelati inclini alla violenza e sono scattati alcuni arresti, mentre almeno due persone sono rimaste ferite.
L’Nmr, fondato nel 1997, è apertamente razzista e antisemita e le violenze di sabato non hanno stupito nessuno, tanto che è stata da più parti contestata la decisione stessa di autorizzare la manifestazione.
Secondo una rivista antinazista locale, il presidente del movimento Per Oberg ha detto alla folla che l’elezione di Trump è il preludio a una rivoluzione mondiale.
Tra le persone intervenute anche Vera Oredsson – cresciuta nella Germania nazista, membro della gioventù hitleriana e nostalgica del Fuhrer – e Fredrik Vejdeland che avrebbe arringato i manifestanti cantando “Impiccateli, impiccateli”, non è chiaro rivolgendosi a chi.
Ma se la sfilata dei neonazisti accende reminiscenze inquietanti, gli antifascisti arrivati a protestare contro la marcia dell’Nmr erano in numero decisamente maggiore e hanno lanciato contro il gruppo diversi oggetti, inclusi palle di neve e petardi.
Tra i feriti un poliziotto colpito da uno dei dimostranti e un’altra persona, ma le circostanze del secondo incidente non sono chiare.
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