Un neonato è stato massacrato di botte dalla madre perché piangeva troppo
Piangeva troppo, per questo un neonato di appena un mese è stato massacrato di botte dalla madre. Il fatto drammatico si è consumato a Rivne, in Ucraina, e il bambino è vivo per miracolo. A salvarlo sono stati i vicini di casa della donna, che, entrando in casa, hanno ritrovato il bambino avvolto in una copertina e completamente ricoperto di sangue.
Mykyta, questo il nome del piccolo, viveva con la sua mamma in un ostello sociale, quindi insieme ad altre persone. È stata questa la salvezza del piccolo: infatti i vicini, quando si sono accorti che la donna era uscita senza portare con sé il bambino, sono entrati nella sua stanza e si sono trovati davanti agli occhi la scena agghiacciante.
Come riferiscono i media locali, alla vista di quel fagottino insanguinato un uomo è addirittura svenuto. La donna che vive nella stanza accanto a quella della mamma e di Mykyta ha riferito che, all’arrivo dei soccorsi, il piccolo versava in condizioni disastrose.
“L’occhio destro del bambino era tutto nero. Il suo naso tappato da sangue incrostato che non gli permetteva di respirare. Quando gli abbiamo cambiato i vestiti abbiamo notato che tutto il suo corpo era ricoperto di lividi”, ha raccontato Tetiana Prymark.
Il bambino si trova ricoverato in ospedale, ma le sue condizioni restano ancora gravissime, tanto che i medici non riescono ad essere ottimisti sul suo futuro. Dal reparto di terapia intensiva dell’ospedale pediatrico del Rivne Regional i medici sono molto cauti: il cranio del neonato potrebbe essere fratturato, ma non è possibile accertarsene al momento perché le ferite sono talmente gravi e profonde che gli esami potrebbero danneggiare ulteriormente la salute del piccolo.
Sempre dall’ospedale, i medici hanno sottolineato che le condizioni igienico-sanitarie in cui verteva il piccolo erano disperate: “Non abbiamo mai visto un bambino in un tale stato di trascuratezza. Penso che la madre non gli abbia mai cambiato il pannolino”.
Appena tornata a casa, ai polsi della donna sono scattate le manette. La madre di Mykyta è accusata di pestaggio, maltrattamento e violazione dei suoi obblighi di genitore. Alle forze dell’ordine avrebbe confessato di essere stressata per i “pianti continui” del bambino, ma si discolpa: le ferite sarebbero state causate dal freddo, secondo lei.
Alla donna i servizi sociali avevano già tolto l’affidamento di un altro figlio.