Un bambino inglese di appena due mesi è morto dopo essere stato lasciato da solo dai genitori a dormire in un capannone. Il caso risalente al giugno 2020 è stato discusso presso la Liverpool Family Court, secondo la quale madre e padre di ‘Baby Z’ (il piccolo non può essere identificato per motivi legali) hanno fatto “scelte pessime” mentre “cercavano pace e tranquillità in una situazione da pentola a pressione”. I genitori hanno negato di averlo messo nel capanno e hanno affermato che dormiva nella loro camera da letto quando il padre ha scoperto che aveva smesso di respirare.
Quando i paramedici sono arrivati sul posto, Baby Z era in una camera da letto con i suoi genitori. Tuttavia, la polizia ha perquisito la residenza entro mezz’ora dal trasporto d’urgenza del piccolino in ospedale e ha trovato la culla nel capannone in una posizione “ribaltata”, con del vomito all’interno. Pare che fosse stata posizionato su una scatola di cartone.
Le cause del decesso non sono ancora chiare e gli avvocati dei genitori sostenevano che il bambino fosse morto a causa della sindrome della morte improvvisa del lattante (SIDS). L’accusa sostiene però che la caduta dallo scatolone potrebbe aver influito negativamente.
I fatti risalgono al 2020, in pieno lockdown, la difesa ha chiarito che la coppia viveva in un capanno a causa delle difficoltà economiche avute per il Covid e che i due stavano attraversando un momento molto difficile per la mancanza di intimità e i problemi legati alla salute mentale di lui. I due avrebbero allontanato il piccolo per un breve lasso di tempo che si è rivelato essere fatale. Il giudice ha dato loro un’attenuante dicendo che il fatto è stato negligenza e non un danno deliberato. Il piccolo era ben nutrito e in buone condizioni, forse l’esasperazione unita alle loro difficili condizioni hanno causato un momentaneo momento di buio che hanno però pagato tutti a caro prezzo.