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    Negoziati tra Israele e Palestina

    Riprendono a Washington le trattative tra le due parti. Il governo Netanyahu ha accettato di liberare 104 detenuti palestinesi

    Di Marina Tondo
    Pubblicato il 29 Lug. 2013 alle 11:04 Aggiornato il 10 Set. 2019 alle 21:28

    I negoziati di pace preliminari tra Israele e Palestina avranno inizio oggi a Washington con la mediazione degli Stati Uniti. Decisione approvata domenica dal governo israeliano che ha dato il via libera al rilascio di 104 detenuti palestinesi, una delle condizioni per la ripresa delle trattative. Il provvedimento ha diviso il governo Netanyahu e ha spaccato l’opinione pubblica.

    Il sottosegretario alla Difesa, Danny Danon ha definito pazza “la liberazione di dozzine di terroristi che hanno sulle mani il sangue di israeliani”. Contrari sono anche i familiari – oltre 200 – delle vittime uccise o ferite dai prigionieri, che hanno protestato domenica davanti alla sede del governo.

    Il primo ministro Benjamin Netanyahu è riuscito a far approvare il decreto dopo un acceso dibattito durato alcune ore: “Questo non è un momento facile per me. Non è facile per i ministri e non è facile per le famiglie. Ma ci sono dei momenti in cui decisioni difficili devono essere prese per il bene del Paese e questo è uno di quei momenti”.

    Il rilascio dei prigionieri avverrà in quattro fasi in un periodo di nove mesi e dipenderà dai progressi fatti nei negoziati. Il primo gruppo di detenuti dovrebbe essere liberato la prossima settimana, dopo la fine del Ramadan.

    Manifestazioni contrarie alla partecipazione dell’Autorità Palestinese alle trattative di pace hanno avuto luogo domenica a Ramallah e a Gaza, governata da Hamas. “Rifiutiamo il ritorno dell’Autorità Palestinese al tavolo dei negoziati perché l’occupazione israeliana sarà l’unica parte che ne trarrà beneficio. Inoltre, il rilascio dei prigionieri palestinesi è un nostro diritto, non un favore che Israele ci fa” ha dichiarato Fawzi Barhoum, il portavoce di Hamas.

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