La Russia ha vietato l’ingresso sul proprio suolo nazionale a otto cittadini e funzionari dell’Unione europea, compreso il presidente del Parlamento, David Sassoli, per ritorsione contro le sanzioni imposte a sei persone di nazionalità russa per la gestione del caso Navalny da parte del Cremlino. L’annuncio del ministero degli Esteri russo è stato rilanciato dall’agenzia di stampa Interfax.
“Sono appena stato inserito tra le ‘personalità non gradite‘ dalla Russia di Putin“, ha commentato Sassoli su Facebook. “E questo a causa delle mie ripetute prese di posizione in favore della libertà di espressione e di pensiero e in difesa dei dissidenti politici. Di una cosa si può essere certi: non mi lascerò intimidire. Grazie a tutte e tutti voi per la solidarietà!”.
Oltre al presidente dell’Eurocamera, tra i sanzionati figurano Ivars Abolins, capo del Consiglio nazionale lettone dei mass media elettronici; Maris Baltins, direttrice del Centro linguistico di stato della Lettonia; Jacques Maire, membro della delegazione francese all’Assemblea parlamentare del Consiglio d’Europa; Jorg Raupach, procuratore capo di Berlino; Osa Scott, capo del laboratorio chimico, biologico, radiologico e nucleare presso l’Agenzia svedese per la ricerca sulla difesa; Ilmar Tomusk, direttore generale dell’Ispettorato linguistico dell’Estonia; e la vice commissaria europea per i valori e la trasparenza Vera Jourova.
“Il Ministero degli Affari Esteri della Federazione Russa è autorizzato ad annunciare che, in risposta alle misure restrittive introdotte dal Consiglio dell’UE il 2 marzo e il 22 marzo di quest’anno nei confronti di sei cittadini russi, i seguenti cittadini e funzionari dell’UE sono stati banditi dall’ingresso in Russia in conformità con la legge federale sui viaggi da e verso la Federazione Russa, n. 114-FZ, datata 15 agosto 1996 “, si legge in una nota pubblicata online dal ministero di Mosca.
“Condanniamo con la massima fermezza la decisione odierna delle autorità russe di vietare l’ingresso nel territorio russo a otto cittadini dell’Unione europea. Tra loro il presidente del Parlamento europeo, David Sassoli, la vice presidente della Commissione europea, Vera Jourova, nonché sei funzionari degli Stati membri dell’Ue”. Lo scrivono in una dichiarazione il presidente del Consiglio europeo, Charles Michel, la presidente della Commissione, Ursula von der Leyen, e il presidente dell’Europarlamento, David Sassoli. “Questa azione è inaccettabile, priva di qualsiasi giustificazione giuridica ed è del tutto priva di fondamento. Colpisce direttamente l’Unione europea, non solo alle persone interessate”, affermano. “Questa decisione è l’ultima e sorprendente dimostrazione di come la Federazione russa abbia scelto di confrontarsi con l’Ue invece di accettare di correggere la traiettoria negativa delle nostre relazioni bilaterali. L’Ue si riserva il diritto di adottare misure appropriate in risposta alla decisione delle autorità russe”, concludono i tre leader dell’Unione.
Appena appresa la notizia, il ministro degli Esteri, Luigi Di Maio, ha immediatamente sentito il presidente del Parlamento europeo, David Sassoli, esprimendogli “piena solidarietà”. “Solidarietà a David Sassoli, Vera Jurova e ad altri esponenti europei colpiti dalle sanzioni russe“, ha scritto su Twitter il commissario europeo all’Economia, Paolo Gentiloni. “Tanto ingiustificate quanto inutili“.
“Le sanzioni russe al Presidente del Parlamento Europeo David Sassoli, atto di ostilità senza precedenti“, ha scritto invece su Twitter il segretario del Partito Democratico, Enrico Letta. “Il Pd tutto reagisce con durezza, a difesa della democrazia europea. E continuiamo a chiedere con ancora più forza la liberazione di Navalny“.
Leggi anche: Navalny, le prime immagini dopo lo sciopero della fame: “Senza vestiti sembro uno scheletro”