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    Nato: nominato Segretario generale il premier uscente olandese Mark Rutte

    Credit: AGF
    Di Andrea Lanzetta
    Pubblicato il 26 Giu. 2024 alle 11:42

    I 32 Paesi alleati della Nato hanno scelto il premier olandese uscente Mark Rutte come prossimo Segretario generale dell’Alleanza, una carica che assumerà ufficialmente il 1° ottobre quando sostituirà l’ex premier norvegese Jens Stoltenberg.

    “È un immenso onore essere nominato Segretario generale della Nato”, ha commentato sui social il politico di centrodestra. “L’Alleanza è e rimarrà la pietra angolare della nostra sicurezza collettiva. Guidare questa organizzazione è una responsabilità che non prendo alla leggera. Sono grato a tutti gli alleati per aver riposto in me la loro fiducia. Non vedo l’ora di assumere l’incarico con grande vigore in ottobre, come successore di Jens Stoltenberg, che ha fornito alla Nato una leadership eccezionale negli ultimi 10 anni e per il quale ho sempre nutrito grande ammirazione”.

    Proprio l’attuale Segretario generale è stato tra i primi a congratularsi. “Accolgo con grande favore la scelta degli Alleati della Nato di Mark Rutte come mio successore”, ha scritto sui social Stoltenberg. “Mark è un vero atlantista, un leader forte e un costruttore di consensi. Gli auguro ogni successo mentre continuiamo a rafforzare la Nato. So che lascerò la Nato in buone mani”.

    “La tua leadership ed esperienza saranno cruciali per l’Alleanza in questo periodo difficile”, ha aggiunto la presidente uscente (in cerca di riconferma) della Commissione europea Ursula von der Leyen, chiedendo un rafforzamento del partenariato tra l’Ue e la Nato.

    Congratulazioni anche dal nostro ministro della Difesa, Guido Crosetto. “Lavoriamo insieme per costruire percorsi di pace, gli attuali scenari richiedono comunità di intenti e condivisione di vedute”, ha dichiarato l’esponente del governo. “L’Italia continuerà a impegnarsi con determinazione per affrontare la complessa situazione internazionale”.

    La nomina del 57enne, ufficializzata oggi, era in realtà diventata poco più che una formalità dopo la rinuncia alla candidatura annunciata la scorsa settimana da parte del suo unico rivale, il presidente rumeno Klaus Iohannis, e l’appoggio incassato dagli Stati Uniti, che da soli rappresentano metà del peso militare dell’intera Alleanza.

    Il nuovo corso di Rutte alla Nato sarà caratterizzato da numerose crisi che circondano il teatro europeo: in primis l’invasione dell’Ucraina da parte della Russia, che dura ormai da oltre due anni; poi la guerra di Israele nella Striscia di Gaza che minaccia di allargarsi al Libano e ha già messo a rischio la navigabilità nello stretto di Bab el-Mandeb tra il Corno d’Africa e la Penisola araba; e infine i vari golpe in Africa occidentale.

    Ma il leader olandese dovrà fare i conti anche con il risultato delle elezioni presidenziali negli Stati Uniti e con il possibile ritorno alla Casa bianca di Donald Trump, notoriamente diffidente nei confronti dell’Alleanza, da lui definita “obsoleta”, e degli Alleati europei accusati di non pagare abbastanza per la propria difesa.

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